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27/08/2023 06:00:00

Meloni fa arrabbiare Schifani. Un commissario in Sicilia e il centrodestra litiga di nuovo

 E alla fine è esploso il caso centrodestra in Sicilia, era solo questione di tempo.

Ci sono voluti più di tre mesi per nominare un commissario straordinario per la depurazione: i cantieri regionali con 22 progetti sono bloccati. Si tratta di reti idriche e di reti fognarie ma soprattutto di depuratori, l’Isola sconta un ritardo di decenni con gli occhi dell’Europa puntati e una multa salata pagata con i danari pubblici, che ammonta a 80 mila euro al giorno.

Da qualche giorno è stata predisposta la nomina, che ha messo d’accordo il Ministro Raffaele Fitto e il Ministro Fratin, firmata dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tutto consumato all’interno della segreteria di Fratelli d’Italia, il neo commissario è Fabio Fatuzzo, già deputo di An, di area c’è sempre stato e ha ricoperto vari incarichi. Fatuzzo avrà due vice, si tratta di Toto Cordaro, già assessore con Nello Musumeci e attuale suo consigliere, transitato in Fratelli d’Italia, l’altro vice è Antonino Daffinà.

Nomine che hanno innescato una serie di frizioni all’interno del centrodestra, il presidente Renato Schifani non c’è andato leggero: “ll mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal professor Maurizio Giugni, ordinario di Ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, a un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica. Lo stesso dicasi per uno dei due vice commissari, il quale, già assessore nella giunta Musumeci e poi non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale. Per non parlare del secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro della materia, ma vicino alla politica di quella regione. Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte”.

Schifani se la prende con la Meloni ma anche con il Ministro Fratin che ha indicato le tre figure, di concerto per la Sicilia con il Ministro Musumeci.
A sposare le parole di Schifani i suoi alleati: Lega e Noi Moderati.

Su tre nomi indicati e nominati uno è riconducibile a Forza Italia, si tratta del calabrese Daffinà ma è strettamente legato al governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.

E’ mancata la condivisione, dicono gli azzurri ma a replicare è Giorgio Assenza di FdI: "Il presidente Schifani non avrebbe dovuto criticare così ingiustamente la scelta dei nuovi vertici della Struttura commissariale per la depurazione delle acque. Da parte nostra non ci siamo mai permessi di criticare le nomine di Schifani. Né quando hanno riguardato ex deputati né quando, talvolta, i designati si sono dimostrati degli scienziati”.


Luigi Sunseri, del M5S, parla di vergognosi ritardi a causa di mancati progetti o cantieri lumaca che si trascinano da anni: "Un blocco ci danneggia due volte: non solo non siamo in grado di spendere le risorse commissariali ma così facendo rischiamo di perdere le risorse europee che pure ci potrebbero aiutare a risolvere il problema della depurazione. Non ci aspettavamo certamente nessuna inversione di rotta del governo Schifani per quanto attiene alla programmazione con i fondi europei considerando la continuità politica con quello di Musumeci, ma fare addirittura peggio, non era un’operazione semplice”.