Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
29/08/2023 06:00:00

Sicilia. Liste d'attesa lunghissime, due anni per un intervento. Manager della sanità a rapporto

Per un intervento di tonsillectomia all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani bisogna aspettare il 2026. Le visite dermatologiche, in tutta la provincia, bloccate per tutto il 2023.


Sono soltanto un paio di esempi delle lunghe liste d’attesa nella sanità in provincia di Trapani, ma in realtà è così in tutta la Sicilia. A determinare le lunghe attese per visite mediche o interventi c’è soprattutto una carenza di organico importante in tutte le Asp.
Molte segnalazioni delle cose che non vanno nella sanità pubblica siciliana vengono raccolte sul sito lanciato dal Movimento 5 Stelle all’Ars “Sos Sanità”. In meno di un mese sono oltre cento le denunce di disservizi nella sanità.

Tempi biblici per visite e interventi, non solo all’Asp di Trapani A Caltanissetta, ad esempio, c’è chi racconta che per una risonanza magnetica con mezzo di contrasto si deve attendere maggio 2024. Un anziano che sospetta broncopolmonite denuncia che ha prenotato una visita al Cannizzaro di Catania solo per giugno del prossimo anno, e dopo essere stato rifiutato da quattro Asp.

Non solo liste d’attesa, ma anche carenza di personale, soprattutto nei pronto soccorso.

L’operazione lanciata dal Movimento 5 Stelle non è piaciuta al Governo Schifani, che ha messo in campo una strategia per cercare di tagliare i tempi d’attesa.

I commissari straordinari e i direttori sanitari delle Asp e delle aziende ospedaliere siciliane sono stati convocati l’8 settembre alle 11 a Palazzo d’Orléans a Palermo, sede della Presidenza della Regione Siciliana, per relazionare sull’attività di riprogrammazione dell’offerta sanitaria. Si tratta del primo passo per attuare il Piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali siciliani approvato dalla giunta lo scorso 27 luglio.


I manager della sanità dovranno comunicare i risultati finora conseguiti al presidente della Regione, Renato Schifani, all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, alla presenza dei dirigenti generali Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez che hanno firmato la lettera di convocazione.


«Ho voluto questo primo momento di verifica – dice Schifani - per serrare i tempi di attuazione dei vari passaggi del piano, per avere certezza di rispettare il cronoprogramma stabilito e di centrare l’obiettivo di abbattere le liste di attesa. Questa è una delle condizioni per garantire ai siciliani il diritto a ottenere servizi sanitari di qualità in tempi accettabili».


Al centro del piano le telefonate ai pazienti e la proposta di sedi alternative per interventi e visite.
Sono 39.506 i pazienti che risultanto in attesa di un intervento e 241.841 quelli che aspettano una visita nella sanità pubblica siciliana. Di questi le Asp devono verificare quanti hanno ancora bisogno. Secondo le stime della Regione Siciliana tra il 20 e il 50% non dovrebbe avere più interesse. Come dicevamo molti hanno deciso, sicuramente, di percorrere altre strade. In questi casi si cancellerebbe la prenotazione, si liberano spazi e si accorciano i tempi.
Nel frattempo sono scesi in campo i Nas dei Carabinieri con ispezioni a tappeto nelle Asp siciliane per verificare i tempi d’attesa delle prestazioni sanitarie.
Nei giorni scorsi all'Asp di Agrigento i Nas hanno riscontrato una serie di presunte irregolarità nella gestione delle liste d’attesa.