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04/09/2023 06:00:00

Cane avvelenato a Castelvetrano, era stato adottato dal canile di Partanna

 Aveva forse meno di un anno di età il cucciolone morto avvelenato nel parcheggio di una nota sala ricevimenti, in zona S.S. Trinità a Castelvetrano. Difficile però dire dove abbia ingerito il veleno, prima di andare a morire lì dove qualcuno ogni tanto gli dava qualcosa da mangiare. Si dirà, un randagio. Invece no: aveva un microchip ed il proprietario lo avrebbe adottato scegliendolo al canile di Partanna.

 

La sua presenza era conosciuta presso l’ area attrezzata demaniale, da circa un paio di mesi. Sempre insieme ad altri due cani, un altro maschio ed una femmina, avevano creato un certo scompiglio, tra i cani storici della zona. La femmina, in calore, è sparita. Ma l’ipotesi più verosimile è che sia andata a morire da qualche parte, in mezzo alla vegetazione, avendo probabilmente ingerito anche lei il veleno.

Nel corso di diverse settimane era stata fatta più di una segnalazione al canile di Castelvetrano, che però è ancora chiuso per i lavori di ripristino dell’impianto elettrico, tranne che per le emergenze. E forse, la presenza di una cagna in calore, che crea scompiglio, non rientra tra le emergenze.

 

Una cosa però salta all’occhio: il cane avvelenato non era stato sterilizzato, così come l’altro (il fratello, adottato anche lui dal canile di Partanna) che ha avuto la fortuna di rimanere vivo. Così come la femmina (la sorella?) che essendo in calore è improbabile che fosse sterilizzata.

Insomma, dei cani che avrebbero dovuto essere sterilizzati al canile di Partanna e custoditi da un proprietario, si sono trovati a scorrazzare per l’area attrezzata come se fossero stati ancora randagi.

Chissà, se qualcuno del canile di Castelvetrano avesse fatto qualcosa rispondendo alle diverse segnalazioni, forse avremmo raccontato un’altra storia.

 

Egidio Morici