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06/09/2023 06:00:00

Tutti ricchi col caffè americano all’olio del Belice. Ma quella sedia rimasta vuota…

 Sarà davvero l’olio nel caffè il nuovo motore dell’economia agricola della valle del Belice?

Sì, almeno secondo Howard Schultz, fondatore di Starbucks, e l’imprenditore partannese Tommaso Asaro. Gli affari tra i due sembrano essersi trasformati in una scommessa per tutti, con il magnate del caffè americano diventato un promotore dell’agroalimentare belicino. E così, dopo il contratto ventennale stipulato all’inizio dell’anno con la famiglia Asaro, nei giorni scorsi si è assistito ad una partecipata festa per presentare il Club degli agricoltori. Imperdibile occasione, perché Schultz, come ha sottolineato il sindaco di Partanna Francesco Li Vigni, avrà bisogno di "milioni di litri" d’olio per il suo nuovo caffè da distribuire presso le sue 36 mila caffetterie in tutto il mondo.

 

Insomma, il senso è che l’olio della famiglia Asaro non basterà, perché tutti impazziranno per questo nuovo tipo di caffè e ci vorrà l’apporto del comparto di tutto il territorio, oltre al contratto stipulato tra Starbucks ed Asaro.

E siccome in questi casi la presenza è potenza, il “padre” di Oleato (è questo il nome del nuovo prodotto già in distribuzione da qualche mese) ha incontrato i produttori, in un’operazione di marketing in grande stile, in cui sono stati invitati anche gli assessori regionali Luca Sammartino (agricoltura, sviluppo e pesca mediterranea) e Mimmo Turano (istruzione e formazione professionale), insieme ai sindaci dei sei comuni della valle del Belice dove si coltiva l’oliva Nocellara, protagonista della “macchia” di questo caffè americano. Due incontri, il 26 e il 27 agosto: uno a Marinella di Selinunte, presso le aziende di Asaro e l’altro a Partanna, con un happy hour offerto davanti al castello Grifeo e il concerto dei Boomdabash in piazza Falcone-Borsellino.

 

Proprio sugli inviti però è nata una polemica.

La sedia del sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, è rimasta vuota. E dopo essere stato molto criticato per questa sua “imperdonabile” assenza, come se non gli fosse importato dell’economia di un intero territorio, ha diffuso un breve comunicato stampa, che riportiamo per esteso: “In relazione alle polemiche manifestatesi sui social, scaturite dalla mia assenza in un evento organizzato da azienda privata, il 26 agosto scorso, preciso che, per tale manifestazione non è arrivato nessun invito presso l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco. Colgo l’occasione, inoltre, per chiarire che la presenza istituzionale è sempre frutto di valutazione di opportunità, atteso che il Sindaco rappresenta l’intera comunità e deve difendere la sua onorabilità”.

 

La segreteria organizzativa dell’evento ha replicato sottolineando che l’invito era stato spedito via WhatsApp al numero di cellulare del sindaco, così come era stato fatto anche per gli altri sindaci, che avrebbero confermato la loro presenza. Insomma, stando alla segreteria, avrebbero risposto tutti, tranne Alfano. Ma attenzione, non è dato sapere se l’invito sia stato mandato a tutti i sindaci dei comuni della valle del Belice (l’oliva si chiama appunto Nocellara del Belice) oppure solo a quelli di Partanna, Campobello di Mazara e Salaparuta (cosa molto più probabile, dal momento che, oltre ad Alfano, mancavano anche i sindaci di Santa Ninfa e Poggioreale). Ora, se togliamo il sindaco di Partanna, che l’evento l’ha pure patrocinato, rimangono Giuseppe Castiglione di Campobello di Mazara e Vincenzo Drago di Salaparuta.

 

Però c’è un piccolo particolare, che forse tanto piccolo non è: il messaggio inviato ai sindaci non era personalizzato. Per capirci, non c’era scritto qualcosa tipo “Gentile sindaco del comune di…”. Insomma, era fatto col copia e incolla, un po’ come gli inviti dei ristoranti per il cenone di capodanno, ai quali vai solo se ti va. Non sei obbligato.

Polemiche a parte, non si sono avute reazioni pubbliche al comunicato stampa di Alfano. Soprattutto nella sua parte finale, quando parla di valutazione di opportunità e di difesa della sua onorabilità. Pare che nessuno, tra politici e imprenditori, si sia preoccupato di chiederglielo. E prima di farlo noi, volevamo aspettare se tra gli addetti ai lavori spuntasse uno slancio di curiosità.

 

Nel frattempo non possiamo che farci delle altre domande.

 

Che identità ha questo “Club degli agricoltori”? E’ aperto anche ai piccoli coltivatori? A Quali condizioni? E soprattutto, che ruolo giocherà sul condizionamento del prezzo di conferimento delle olive? Fino ad oggi, poi, chi ha determinato i prezzi dell’olio? E in che modo ci si è serviti della manodopera straniera?

Inoltre, qualcuno ha assaggiato questo caffè con l’olio d’oliva? Ha qualcosa di simile alla nostra tradizionale tazzina, o con la colazione italiana ha poco a che spartire?

E per finire, quanto costa?

La risposta a quest’ultima domanda c’è: dai 5 ai 6 euro, a seconda delle dimensioni. Un lusso. Al momento però è probabile che, almeno in Italia, l’olio extravergine sia più preferito sul cibo che nel caffè.

 

Egidio Morici