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07/09/2023 10:29:00

Marisa Leo aveva denunciato Angelo Reina per stalking. L'agguato, le fucilate 

 Un rapporto conflittuale tra ex compagni alla base dell'omicidio-suicidio.
Marisa Leo di 39 anni, originaria di Salemi, in passato aveva denunciato l'ex compagno, Angelo Reina, 42 anni, di Valderice, per stalking. L'uomo, a quanto pare, non si era mai rassegnato alla fine della loro relazione. Ieri pomeriggio, la tragedia.

L'uomo, secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile di Trapani, ha dato appuntamento alla donna nell' azienda di famiglia , in contrada Ferla, al confine tra Marsala e Mazara del Vallo. All'incontro si è presentato armato. Circostanza, questa, che lascerebbe intendere che aveva premeditato tutto.

L'ennesima lite è culminata in omicidio. Angelo Reina ha puntato il fucile contro Marisa Leo, sparandole tre colpi. La vittima si è accasciata al suolo in una pozza di sangue. Commesso il delitto, l'uomo è salito in auto e si è diretto verso Castellammare del Golfo.

All'ingresso della città si è fermato in un viadotto, puntando una pistola contro di se e facendo fuoco ancora una volta, davanti ad un testimone che ha avveritto subito la polizia stradale, impegnata nei servizi di controllo del territorio. Quello che sembrava un gesto estremo, ben presto ha assunto i contorni della tragedia: nell'auto di Reina i poliziotti hanno trovato un fucile che, già da una prima analisi a vista, sembrava avesse sparato da poco. Dai database risultava che Reina era stato denunciato per stalking da Marisa Leo; così si  si sono messi subito sulle tracce della donna.

Tramite i familiari hanno scoperto che Marisa aveva un appuntamento con Reina nella sua azienda agricola, in Contrada Ferla. Quando sono arrivati sul posto hanno trovato l'auto della donna, e, poco distante, il suo corpo.

CISL.  “Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori, sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città, bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall’incubo, sostenere di più i centri antiviolenza, che spesso si sostituiscono alle istituzioni nell’affiancamento in questo percorso di liberazione e serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Delia Altavilla Responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani, che intervengono così dopo aver appreso dell’ennesimo caso di femminicidio e suicidio, stavolta avvenuto nel trapanese tra Marsala e Mazara. “Siamo vicini alle famiglia dell’ennesima vittima. Tra i gravissimi fatti di violenza emersi a Palermo, che confermano che spesso il male si nasconde proprio fra le mura domestiche e quelli che hanno confermato quanto fra i giovani dilaghi troppi la prevaricazione e l’abuso senza il minino ritegno, appare chiaro che il tema del contrasto alla violenza deve diventare priorità delle istituzioni, del mondo sociale, delle scuole dove si forma buona parte della coscienza delle future generazioni”. La Piana e Altavilla concludono “servono i centri di ascolto, servizi adeguati, politiche formative e di integrazione reali che intercettino i bisogni e non continuino a proporre percorsi preconfezionati e che davvero mirino a fare prevenzione, a fare educazione sentimentale ponendo come prioritario il rispetto dell’altro, perché questo clima ha man mano fatto perdere il valore delle relazioni tra le persone. Le vittime quindi spesso sono considerate alla stessa stregua di oggetti. Bisogna fare di più per tutelare le vittime che hanno bisogno di una società pronta a ‘salvarle’”.