Due storie diverse, ma con lo stesso tragico epilogo. Quella di Marisa Leo, di cui abbiamo parlato ampiamente in questi giorni, e quella di Maria Amatuzzo, uccisa la vigilia di Natale dell’anno scorso a Marinella di Selinunte.
Pubblichiamo di seguito le riflessioni dell’avvocato Vito Cimiotta, legale dei familiari di Maria Amatuzzo:
Maria Amatuzzo e Marisa Leo, due terribili femminicidi in meno di un anno nel nostro territorio.
Due giovani donne agli antipodi, diverse, distanti, due madri.
Differente estrazione sociale, differenti obiettivi, due vite parallele vissute in maniera diametralmente difforme eppure due esistenze unite dallo stesso, identico ed atroce destino.
Tante le differenze nella vita, nessuna differenza nella morte.
Vite strappate alla terra per mano di due uomini che le vittime hanno forse pensato, un tempo di amare.
Il copione è sempre identico: le denunce ritirate, i ritorni, gli allontanamenti, l’amore per i figli, la paura e poi la solita ultima telefonata “trappola”, l'ultimo fatale appuntamento, basato su una banalissima scusa.
Maria raggiunse il suo ex presso la sua abitazione e lì fu colpita da più di quindici coltellate all’addome, era la vigilia dello scorso Natale.
Marisa fu attratta presso l'azienda agricola e poi colpita a morte probabilmente con tre colpi di carabina calibro 22.
Due storie parallele ma accomunate dallo stesso inesorabile destino.
Oggi la nostra Terra piange un’altra sua creatura, oggi è il tempo della riflessione, sperando che il loro sacrificio possa servire veramente a farci riflettere su questa piaga che ormai affligge il nostro tempo.