L'Asp di Trapani continua ad essere parecchio distratta, in alcuni casi. Nello specifico, continua a dimenticarsi che l'ospedale di Mazara non è ancora stato portato ad essere, come dovrebbe, un DEA di primo livello. Quella che, ormai, sta colpendo - da diversi anni - la dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale trapanese, si potrebbe classificare - prendendo in prestito patologie neurologiche, tanto per restare in tema - come una via di mezzo tra la demenza senile e l’alzhaimer. Si, perchè ciclicamente il nosocomio mazarese viene messo al centro dell’attenzione da alcuni organismi - la cosiddetta società civile, ma non solo - che vigilano sulle mancanze della sanità pubblica locale, ma che incredibilmente continuano a non ricevere nessun tipo di risposta comprensibile. Ultimi - in ordine di tempo - ad inviare l’ennesimo promemoria, sono i membri mazaresi del Tribunale per i diritti del Malato dell’Ospedale A. Ajello insieme a Cittadinanzattiva. E lo hanno fatto attraverso un ‘appello alla cittadinanza per mobilitarsi a salvaguardia dell'ospedale A. Ajello’ inviato, nei giorni scorsi, ai media locali.
CARENZA DI MEDICI E LEA KO - “Premesso - inizia la lettera appello - che la carenza di medici è ormai una piaga che condiziona il Servizio Sanitario a livello nazionale e che, conseguentemente, la fuga verso il privato sta assumendo i caratteri di una vera e propria frana, nella Sicilia e in particolare nella nostra Azienda Sanitaria Provinciale, il fenomeno della carenza di sanitari nei nostri ospedali mette a rischio finanche i livelli essenziali di assistenza”.
REPARTI ESSENZIALI FERMI AL PALO - “Nel panorama dei Presidi Ospedalieri provinciali - continua la nota inviata alla stampa - l'Ospedale di Mazara del Vallo, classificato DEA di 1° livello, presenta delle criticità specifiche perché, di fatto, la mancata attivazione di Reparti essenziali lo può esporre di più, in previsione di una nuova stesura di un Piano di Riordino Ospedaliero che preveda accorpamenti di Reparti, a pericolosi ridimensionamenti”.
30 MILIONI PER QUALI SERVIZI? “Vale ricordare - proseguono - che l'ospedale di Mazara del Vallo presenta una struttura ed una concezione generale modernissima, frutto dell'intervento di ristrutturazione del 2013 - 2017, costato ben oltre i 30 milioni €. Dovrebbe essere, solo per mettere a frutto l'intervento finanziario effettuato, prioritario per qualunque manager portarlo a regime con solerzia”.
DOPO 6 ANNI COSA SI ASPETTA (O CHI?) - “Ma, invece, ancora oggi - fanno notare TDM e Cittadinanzattiva - a distanza di 6 (sei) anni dalla riapertura è necessario e opportuno sottolineare alcune plateali criticità e in particolare:
• risulta ancora, incomprensibilmente, non attivata la UOC di Rianimazione senza la quale la classificazione di DEA di 1° livello è soltanto sulla carta;
• la Unità Operativa di Chirurgia non risulta ancora come Complessa e quindi poco attrattiva per chirurghi altamente qualificati, come purtroppo dimostra la perdita di eccellenti professionisti, migrati verso ospedali più qualificati;
• l'Angiografo (ne abbiamo scritto fino allo sfinimento, ben nove volte, da agosto 2021 potete farvi un’idea qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui) acquistato per l'A. Ajello, in sostituzione del vetusto apparecchio installato oltre 15 anni fa, per l'attività di elettrostimolazione cardiaca, è stato inopinatamente dirottato a Castelvetrano. E' vero che ne è stato acquistato un altro per il nostro ospedale, ma i lavori per installarlo, dopo oltre un anno, non sono ancora iniziati e si continua, pertanto, ad operare in condizioni di criticità e ad alto rischio!;
• non è stato ancora attivato il Reparto di Oncologia, pur essendo l'Ospedale di Mazara l'unico in Provincia dotato del Servizio di Radioterapia. Se fossimo malpensanti penseremmo che si attenda che tale Servizio venga attivato a Trapani, con i rischi di possibili accorpamenti che non terrebbero conto dei disagi per i pazienti fragili, che dovrebbero sobbarcarsi trasferte più pesanti, se provenienti dalle zone vicine al nostro ospedale. Ma noi vogliamo pensare positivo e confidare che possa esserci anche raziocinio nelle decisioni;
• non è stato ancora attivato il Servizio di RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), indispensabile alla UOC di Neurologia. Si attende forse l'attivazione della Stroke Unit a Castelvetrano (sic!) dove ad oggi manca perfino Neurologia, e che qualcuno ha tentato di trasferire definitivamente in quel presidio ospedaliero? Anche in questo caso l'allocazione della Stroke Unit a Castelvetrano sarebbe illogica in epoca di accorpamenti, irrazionale nell'utilizzo delle risorse e poco confacente al bacino di utenza. Sarebbe una operazione di chiara marca campanilistica o, peggio, di piccoli interessi di ancor più piccoli politicanti;
• la Unità Operativa Complessa di Medicina è ridotta ad un organico di solo 2 (dicasi due) medici costretti a turni di servizio massacranti;
• La maggiore criticità si registra, però, al Pronto Soccorso”.
“UNA GESTIONE CONFLITTUALE PERMANENTE CHE METTE IN CRISI TUTTO IL PRESIDIO” - “Alla scarsità di Medici - continuano le due organizzazioni a difesa dei cittadini - la nota - (ma, fortunatamente non di infermieri), che costringe Neurologi, Cardiologi, Chirurghi ad effettuare turni di servizio aggiuntivi, spesso non concordati con i Direttori di queste U.O, si associa una gestione conflittuale permanente che mette in crisi tutto il Presidio, con evidenti riflessi sulla serenità degli utenti e della funzionalità dei reparti interessati.
C’è UN DISEGNO PER DECLASSARE ED ACCORPARE? - “Altre criticità - continua la nota - meriterebbero di essere attenzionate; ma soprattutto la prospettiva di una riorganizzazione ospedaliera che preveda accorpamenti di reparti tra presidi viciniori desta allarme.
IL SILENZIO DELLA POLITICA - “La mancata rappresentanza politica a livello regionale e nazionale - conclude la lettera appello - e il silenzio assordante e incomprensibile della Amministrazione a livello locale, sicuramente non possono lasciarci tranquilli sul futuro, ma anzi lasciano prevedere eventi sfavorevoli per il nostro Ospedale.
I CITTADINI DEVONO MOBILITARSI - “Questa analisi - conclude la nota congiunta - impone come indispensabile una presa di coscienza e una mobilitazione della cittadinanza mazarese che non può, come troppo spesso accaduto in passato, lamentarsi soltanto dopo che i danni si sono verificati. Ad oggi solo l'autorevolezza di S.E. il Vescovo Giurdanella, per la sua presa di posizione sulla sanità, ci lascia sperare di non dover subire ulteriori mortificazioni”.
Alessandro Accardo Palumbo
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