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17/09/2023 06:00:00

Una panchina per Giulio, una finestra sul mondo

 Il caso esiste? Forse la risposta giusta è dipende. Sempre pensato che puoi contribuire a far sì che qualcosa possa accadere, poi una serie di concause fanno si che tu sia solo una tessera di un percorso molto più complesso, per poi arrivare a meta.

E allora dipende.

Marzo scorso conosco al telefono Alessandra Ballerini, la voce è importante, e la testa dice che sarà una bella data nella costruzione del Festival che di lì a poco vedrà la luce. Oltre a essere autrice di un saggio, nella vita è avvocata degli ultimi dei dimenticati di chi spesso non ha voce e giustizia, e tra i Sommersi e i Salvati credo abbia titolo a raccontare storie. Poi entra in scena Giulio Regeni, direte che c’entra? Il caso vuole che lei (Alessandra) sia l’avvocata della Famiglia Regeni dalla prima ora, e allora storie che si incrociano confrontandosi con percorsi di vita - Genova, il G8 la Diaz la fotografia - e altro al telefono in questi mesi.

Un Festival se ha un motivo di esistere credo sia quello di staccare sempre l'ombra da terra per tramite delle testimonianze che riceve dai suoi ospiti e poi spingersi oltre: una panchina dedicata a lui, come ce ne sono molte altre in Italia, non è solo una panchina. Testimoniare ed esserci, andare in strada ascoltare sapere chi era Giulio Regeni e concretamente lasciare un segno per avere Verità e Giustizia.

A luglio decidemmo d’accordo con la direzione del Parco Archeologico di Lilibeo e con il supporto de l’Associazione Amici del Parco di dedicare un momento di riflessione, e quel giorno sarebbe stato il 23 settembre in occasione delle Giornate del Patrimonio.

Architetta Anna Occhipinti, direttrice del Parco Archeologico di Lilibeo: "Non conoscere ancora la verità, per la morte di Giulio Regeni, a sette anni di distanza, riempie di amarezza…, per una famiglia di cui intuiamo i patimenti a causa di una perdita che non trova giustificazione, per il nostro stato che ci appare in tutta la sua impotenza, per le tante vittime di ingiustizie che
silenziosamente gridano! Una panchina a Giulio dedicata è il nostro modo di esserci, di abbracciare il dolore di quanti lo
piangono, di sostenere una battaglia accorata per una giustizia vera".

Violetta Isaia, Presidente Associazione Amici del Parco:"Giulio, caro ragazzo, sono trascorsi sette anni e non sappiamo
ancora perché e chi ti ha crudelmente strappato alla vita, ma continueremo, con impegno e costanza, da nord a sud,insieme alla tua famiglia e con tutte le iniziative possibili a combattere per avere verità e giustizia.

"Una panchina a Giulio dedicata è il nostro modo di esserci, di abbracciare il dolore di quanti lo piangono, di sostenere una battaglia accorata per una giustizia vera", conclude la direttrice del Parco Archeologico di Lilibeo. 

L’U.S.S.M (ufficio servizio sociale per i minorenni) per tramite della Falegnameria di Pinocchio di Sappusi, sta realizzando la panchina e un grazie di cuore a loro per l’impegno e la caparbietà a rendere concreta una suggestione.

La Corte Costituzionale il 20 settembre p.v. dovrà esprimersi sulla possibilità di andare avanti con il procedimento e superare la "stasi" processuale anche in assenza di notifiche degli atti ai quattro egiziani, imputati nel processo per la morte di Giulio Regeni avvenuta al Cairo nel febbraio del 2016: processo ad oggi fermo grazie all'ostruzionismo delle autorità egiziane.

Giulio ha 28 anni, è al Cairo e raccoglie dati per una ricerca di dottorato per l’Università di Cambridge, è brillante parla diverse lingue e già al liceo mostrò un passo diverso che lo avrebbe portato fuori dal suo perimetro.

Giulio è una finestra sul mondo, i suoi studi il suo percorso ce lo hanno fatto conoscere così. Giulio fa cose è il libro che la mamma e il papà hanno pubblicato nel 2020: dal 3 febbraio 2016 lottano per avere verità.

Dalla quarta di copertina: “abbiamo visto tutto il male del mondo sul suo corpo. Ma tutto il male del mondo è anche
quello che è attorno a Giulio: omertà, paura, intrighi, depistaggi. Il coraggio di andare avanti, giorno per giorno, sapendo che esiste tutto questo.”

Non ho idea la fatica per scriverlo, solo l’amore li ha potuti spingere oltre, è una lettura doverosa per conoscere e sapere questa storia.

In questi anni di Festival e non solo, aver conosciuto ragazze e ragazzi dai visi belli dove la curiosità era e sarà spero il motore della loro vita per i loro percorsi, loro dovranno essere i protagonisti di questa giornata. Mesi di lavoro per fare di questo momento un abbraccio solidale della nostra Comunità tra scuole associazioni ordini professionali giornali radio a testimonianza che la scorta mediatica c’è. Alessandra Ballerini sabato 23 settembre dalle 10:30 racconterà chi era Giulio e come sono trascorsi questi anni, e a quel punto quella panchina per la nostra Città sarà molto di più.

Erri De Luca ha scritto “la verità non viene regalata né offerta, va scippata a pezzettini brandello per brandello”.
La panchina sarà posata davanti alla Chiesa di San Giovanni, guarderà il mare nostrum.
La panchina sarà una finestra sul mondo.

Giuseppe Prode