Cresce in maniera preoccupante l'illegalità ambientale lungo le coste e nei mari del nostro Paese e in Sicilia. Fa però da contraltare la crescita delle attività di controllo delle capitanerie di porto e dalle forze dell'ordine.
Anche quest'anno, il dossier "Mare Monstrum" di Legambiente "fotografia" i principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere italiane. Legambiente Sicilia, con la direttrice Vanessa Rosano, è impegnata in attività di monitoraggio e di volontariato. Tra queste spiccano iniziative come quella di Goletta Verde e i circoli territoriali, che vanno dal monitoraggio degli scarichi illegali e della mala depurazione alla denuncia del cemento illegale, fino al monitoraggio del beach litter con la campagna "Spiagge e fondali puliti". I dati relativi alla Sicilia confermano la necessità di uno sforzo decisamente più concreto da parte dei governi nazionale, regionali e comunali. C'è anche una nota positiva riguardo al mare inquinato: l'isola è scesa di due posizioni rispetto al 2021.
La classifica dei reati nelle regioni con presenza mafiosa - Il 48,7% dei reati è stato accertato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania in testa alla classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale nazionale. La Puglia segue con 2.492 reati, mentre la Sicilia conta 2.184 reati. In Sicilia, la percentuale nazionale si attesta sull'11,2%. Si sono verificati 311 sequestri penali, 4.198 illeciti amministrativi ed 8.172 sanzioni amministrative.
Ciclo illegale del cemento - La classifica regionale dei reati nel ciclo del cemento vede al primo posto la Campania, con 1.727 illeciti penali, pari al 16,7% del totale nazionale. Al secondo posto c'è la Puglia, con 1.282 reati (12,4%), seguita dalla Sicilia, con 1.047 reati (10,1%). In Sicilia sono state denunciate 1.015 persone, trovati 1.197 illeciti amministrativi e inflitte 5.183 sanzioni amministrative.
La Sicilia scende di due posizioni per il mare inquinato - La Sicilia con 336 reati è scesa di due posizioni rispetto al 2021 nella classifica del mare inquinato, collocandosi al quinto posto. Sono state denunciate 439 persone per reati legati all'inquinamento marino. Sono stati effettuati 145 sequestri e trovati 583 illeciti amministrativi. Lo stesso numero di sanzioni amministrative è stato applicato. In questa voce della graduatoria, la Campania primeggia nel Sud con 1.245 reati (26.3%), 989 persone denunciate, 496 sequestri e quasi 1.300 illeciti amministrativi.
Pesca di frodo - Nel 2022, sono state sequestrate oltre 400 tonnellate di prodotti ittici in tutto il paese, quasi 1.097 chilogrammi al giorno. La Sicilia si distingue con oltre 129 tonnellate sequestrate. Sono state denunciate 660 persone, effettuati 11 sequestri con 1.646 illeciti amministrativi e 1.634 sanzioni amministrative.
Le proposte di Legambiente - Legambiente, di fronte a questa situazione preoccupante, ha formulato otto proposte da indirizzare al governo Meloni. Tra queste proposte, si evidenziano l'importanza di ripristinare l'efficacia dell'art. 10bis della legge 120/2020, che affida ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive oggetto di ordinanze di abbattimento non eseguite dai Comuni. Inoltre, Legambiente suggerisce di rafforzare l'attività di contrasto delle occupazioni abusive del demanio marittimo e di migliorare la gestione dei sistemi fognari e di depurazione.
Un altro aspetto cruciale riguarda l'efficienza della depurazione delle acque reflue, che dovrebbe essere valorizzata come risorsa e permetterne il completo riutilizzo in settori strategici. Legambiente invita anche a regolamentare in maniera stringente lo scarico in mare dei rifiuti liquidi e a promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e per la tutela del mare e della costa. Infine, si chiede al governo e al Parlamento di adottare adeguati interventi normativi contro la pesca illegale.