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20/09/2023 06:00:00

Viticoltura in crisi a Marsala. Tarantelle e preghiere del Sindaco Grillo

Ci manca solo la danza della pioggia. Magari con la speranza che dal cielo piova vino, di ottima annata, così la crisi si spazza nell'arco di un temporale. Il mondo del vino è in crisi. Non è una novità, lo sappiamo bene. Però questa volta la situazione è drammatica per via della peronospora, che ha  falcidiato la vendemmia (con uno stimato -30%), delle giacenze che non riescono a trovare sbocco, e dell'aumento generale dei costi che rende sempre più difficile, per viticoltori piccoli e grandi e cantine, ottenere profitto dalla vigna. 

E il Sindaco di Marsala, cosa fa? Con il collega di Petrosino, Giacomo Anastasi, organizza a Marsala, una "notte del vino", a colpi di mazurke e degustazioni. L'appuntamento è per venerdì 22 Settembre. Per il Sindaco Grillo tra una mangiata e una sfilata di gruppi folklorici c'è "l’opportunità unica per esprimere solidarietà e sostegno al settore vitivinicolo e agricolo del nostro territorio che attualmente affronta sfide significative e decisive".

Per dare nobiltà alla cosa, non manca il corteo, dalle 16 proprio alla Fontana del vino, con l'occasione "adornata di rosso" per "simboleggiare la vitalità e l’importanza del settore". Da qui, il corteo si snoderà fino a raggiungere Piazza della Repubblica, dove ci sarà il Vescovo di Mazara,  Giurdanella, per unire sacro e profano

Secondo i due Sindaci nessuno resterà indifferente, ai piani alti, che vi pare: "Insieme vogliamo far giungere il nostro appello forte e chiaro al Governo Regionale e Nazionale, richiedendo misure immediate per sostenere il settore".

Oltre al "ricco villaggio enogastronomico" il programma prevede le "di gruppi folkloristici provenienti da ogni angolo d'Italia, danze e melodie popolari". Qui, purtroppo, c'è il vizio ricorrente del Sindaco di Marsala di appropriarsi di iniziative non sue. Infatti la sfilata dei gruppi folk non c'entra nulla con la "Notte del vino" (che poi che notte è, se comincia alle 16?), ma è un altro evento. Si tratta dell'"Italia del Folk" , una manifestazione nazionale che si terrà dal 22 al 24 Settembre, e che non è organizzata dal Comune di Marsala.

Folklore, enogastronomia, antichi giochi fanciulleschi e spirito di comunità: sono questi gli ingredienti dell’evento, denominato “Italia & Regioni”, giunto ormai alla 41° edizione, che vedrà Marsala protagonista dal 22 al 24 di Settembre. L'evento non è organizzato dal Comune ma dalla F.I.T.P. la Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Parteciperanno circa 500 persone, da tutta Italia, che vengono a Marsala a loro spese (sempre che non trovino amare sorprese, come è accaduto ai partecipanti del torneo Millemete rimasti fuori dallo stadio, o ai visitatori de Le Vie dei Tesori, rimasti fuori dal Teatro comunale). Sono loro ad organizzare la sfilata, gli eventi, il villaggio enogastronomico.... 

Perplesso sulle decisioni del Sindaco è anche Giacomo Dugo, professore emerito di Chimica degli alimenti all'Università di Messina, profondo conoscitore del mondo agricolo trapanese e candidato Sindaco nel 2020: "Poco si è fatto ultimamente per tutto il comparto agricolo nel marsalese, non esiste neanche attualmente un assessore alla agricoltura. Per quanto mi compete per per il vino e gli oli e non solo del territorio di Petrosino e Marsala. Negli anni mi sono inventato cinque De.Co. a Marsala mai portati avanti dalle varie amministrazioni. Dunque questi appelli, pieni di sentimenti, il Sindaco Grillo li invii a chi, non io, ha pensato che l'economia Marsalese potesse sopravvivere senza la sua agricoltura. Il Sindaco Grillo applichi la sua grande fantasia e il suo spirito di iniziativa a dare ossigeno vero a questo unico settore trainante di questi territori che amministra".

Al di là di queste trovate rimangono i numeri della crisi, che non sembra si possa risolvere con una sfilata folk, ma è strutturale.  La Sicilia è uno dei territori più vitati d’Europa di cui la provincia di Trapani a livello regionale detiene il 50% almeno delle superfici vitate (negli anni 2000 in Sicilia si contavano circa 160.000 ettari di superficie vitata, nel 2009 siamo scesi a circa 125.000 ettari, adesso rimangono coltivati circa 100.000 ettari a livello regionale, di cui la mettà nella provincia di Trapani.

Il calo del 40% delle superfici vitate siciliane è dovuto anche al trasferimento di molte di queste superfici nelle regioni del nord Italia. In Sicilia si sono persi oltre 15.000 posti di lavoro.
Per non perdere altre superfici ma tornare a farle crescere il prezzo delle uve da vino dovrebbe avere un prezzo medio di 80 euro al quintale contro una prezzo attuale di circa 30 euro al quintale.

Inoltre la Comunità europea ha riconosciuto ai produttori del nord Europa l’utilizzo del saccarosio per “arricchire” il contenuto alcolico dei vini. Ad oggi, non si è riusciti ad ottenere che, quantomeno nell’etichetta dei dei vini prodotti nel Nord Europa sia riportata l’indicazione: vino arricchito con saccarosio.

Il  2023 passerà alla storia come una delle annate più difficili per i viticoltori siciliani poiché il forte attacco di Peronospera e l’intensa calura del mese di luglio hanno fortemente danneggiato i vigneti ed è andata perduta oltre il 70 per cento della produzione.

In una lettera alla Regione e al governo, il Sindaco di Trapani, Tranchida, e l'assessore Pellegrino, hanno chiesto da subito adeguati ristori per i viticoltori siciliani (almeno 100 milioni) trovando anche le modalità idonee per assegnarle alle aziende agricole entro il 2023.