Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
25/09/2023 00:20:00

Caldo e incendi, in Sicilia la situazione è sfuggita di mano 

 Incendi in Sicilia, un fenomeno “ormai completamente sfuggito di mano“, secondo Legambiente Sicilia, che punta il dito su “ritardi cronici nel controllo e gestione del territorio a fini di prevenzione, non efficace e rapida attività di spegnimento e mancata individuazione dei responsabili”. Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, la Sicilia nel 2022 è stata la regione più colpita dagli incendi per superficie (boscata e non boscata), con 35.149 ettari andati a fuoco. Nel 2021 erano stati addirittura 81.590, oltre la metà del totale nazionale. “Numeri che confermano come questo ecoreato sia tra i più efferati, sia in termini di danno ambientale che economico e, sempre più spesso, anche per perdita di vite umane. Eppure il numero degli incendiari arrestati e condannati resta irrilevante“, sottolineano gli ambientalisti.

Rosano: “Ingenti danni per persone e ambiente”
“Gli incendi in queste ultime ore – dichiara Vanessa Rosano, direttrice di Legambiente Sicilia – sono tornati ad aggredire l’isola, in particolare Palermo e la sua provincia con ingenti danni per le persone e per l’ambiente, inclusa la perdita di vite umane. Legambiente Sicilia esprime cordoglio alle famiglie di quanti hanno purtroppo tragicamente perso la vita e vicinanza a chi ha dovuto lasciare la propria casa. Tutte le amministrazioni, a vario titolo competenti, stanno dimostrando di non essere in grado di contrastare le fiamme nell’isola. Per provare ad invertire questo processo, sono necessari provvedimenti radicali, applicando le norme esistenti ma anche pensando a nuovi strumenti. La politica non può sottrarsi alle proprie responsabilità“. Legambiente Sicilia, nell’ambito della campagna “Sicilia Messa a Fuoco”, il prossimo sette e otto ottobre promuove una serie di eventi pubblici di approfondimento.

Legambiente ha elaborato documenti di analisi e di proposta. L’associazione suggerisce campagne di sensibilizzazione sulla biodiversità e l’attività di commissariamento avviata dalla Regione nei confronti dei Comuni inadempienti alla redazione del catasto degli incendi. Chieste anche ispezioni per verificare se negli anni i terreni distrutti dal fuoco siano stati utilizzati per percepire contributi comunitari nel settore zootecnico e forestale. Legambiente chiede poi di introdurre il divieto tutto l’anno dell’uso del fuoco in pieno campo a partire dalle stoppie e dagli incolti e di estendere il divieto di pascolo e di caccia per dieci anni su tutte le aree con vegetazione naturale e agraria percorse dal fuoco (attualmente riguarda solo i boschi). Piano di gestione forestale sostenibile, controllo sociale e controllo del territorio sono le altre iniziative per le quali Legambiente sollecita le istituzioni.