La nuova riforma della Sanità in Sicilia fa drizzare le antenne ai politici ma anche ai sindacati di riferimento. Una nota di Fp Cgil Sicilia parla di una nuova mappa del potere, con relativa moltiplicazione delle poltrone, alla vigilia delle nomine dei manager.
I vertici della Funzione Pubblica lo affermano chiaramente: “È già indicativa la modalità con cui si arriva al Piano, la cui redazione non è stata preceduta da nessun confronto con le Organizzazioni di categoria, ma strutturata semplicemente all'interno del Palazzo della politica, rinunciando alle dinamiche democratiche delle interlocuzioni e della concertazione con le forze sociali e sindacali”.
Il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale con delega alla sanità, Monica Genovese parlano di nuove poltrone: “Non sarà sicuramente l’aumento dei direttori generali, amministrativi e sanitari, a diminuire le liste di attesa e a migliorare l'efficienza della sanità pubblica. Questo Piano è stato concepito solo per ampliare gli spazi della mediazione politica nella maggioranza di Governo. Come Fp stiamo valutando, con i nostri organismi e i territori, l’impianto di questo Piano di Riorganizzazione Ospedaliera, per mettere in campo proposte utili e iniziative necessarie a migliorarlo e qualificarlo nell’ottica di renderlo coerente e rispondente ai problemi dei cittadini siciliani”.
Ma proprio lunedì era arrivata la smentita dell’assessore Giovanna Volo, si trattava solo, dicono, di una discussione interna, che però era stata redatta come proposta di legge e scandita anche con degli articoli.
Paolo Montera e Marco Corrao, rispettivamente segretario generale e segretario regionale con delega alla Sanità della Cisl Fp Sicilia, commentando la pubblicazione di una bozza non ufficiale di riorganizzazione delle aziende del servizio sanitario regionale, sulla ipotesi di riforma non hanno pregiudizi: “Una riforma del sistema sanitario regionale è necessaria come è necessario il fatto che questa sia il risultato di un confronto con le parti sociali. Positivo dunque che l'assessore alla Salute Giovanna Volo descriva il documento reso noto da alcune testate 'una mera ipotesi di studio che necessita di un lavoro di approfondimento. Le valutazioni nel merito vanno fatte di fronte ad atti concreti. Abbiamo piuttosto la consapevolezza che con l'arrivo delle ulteriori strutture finanziate dal Pnrr, come le Case della Comunità, i Centri operativi territoriali e gli Ospedali di Comunità sarà necessario ridisegnare il sistema sanitario risolvendo anche le criticità del passato”.
Giuseppe Bonsignore, segretario regionale Cimo Sicilia, sulla bozza di revisione della Legge 5 del 2009 fatta circolare nei giorni scorsi e pubblicata da alcuni mezzi di informazione, parla di vespaio: “Il contenuto di quello che l’Assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha definito “ipotesi di studio” era stato, a grandi linee, preannunciato alle organizzazioni sindacali della dirigenza medico-sanitaria nel corso di un confronto tenutosi il 18 settembre scorso, accompagnato dall’impegno di una preventiva consultazione degli stessi sindacati. Oggi - evidenzia Bonsignore - viene fuori questa bozza avanzata, quasi un testo di Legge già preconfezionato senza che ci sia stato alcun ulteriore confronto e tanto meno alcuna informazione preventiva. Senza entrare nel merito del testo - conclude Bonsignore - troppe sarebbero le sottolineature da fare, riteniamo imprescindibile il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che rappresentano gli operatori del settore, sulle cui spalle alla fine verrebbero a ricadere gli effetti della nuova riforma che, a una prima lettura, rischiano di essere devastanti”.
Molto scettica la deputata regionale di Forza Italia, Margherita La Rocca Ruvolo: "Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio, le decisioni sulla salute dei siciliani devono essere assunte in modo trasparente e concertato. Per questo ritengo gravi e inaccettabili le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Carmelo Pace il quale, a suo dire, insieme al segretario della Dc, Totò Cuffaro, farebbe parte di un tavolo ristretto della maggioranza che approva preventivamente le azioni da mettere in campo per la sanità siciliana.
Bisogna innanzitutto sapere se è vero, chi sono i componenti di questo gruppo ristretto, di cosa discutono? Trattandosi di questioni sanitarie, a mio avviso, a livello istituzionale si stanno facendo degli errori gravissimi, perché il primo organismo a valutare le varie proposte che arrivano dall’assessorato per la Salute o dai parlamentari dovrebbe essere la commissione Sanità dell’Ars, non un gruppo ristretto. Le parole di Pace sono gravissime e lasciano pensare che ci sia una cabina occulta attorno alla sanità siciliana, questo non lo possiamo accettare, si faccia chiarezza”.
Il capogruppo del movimento 5 stelle all'Ars, Antonio De Luca, sostiene che il Parlamento siciliano sia stato ancora una volta bypassato: "Apprendere dalla stampa i contenuti della riforma principe della sanità è l'ennesimo schiaffo di Schifani al Parlamento. È l'ulteriore conferma che per il presidente della Regione, l'Ars, dove Schifani non si vede praticamene mai, è solo un fastidioso orpello. Sia chiaro, noi non siamo disposti a fare i notai delle decisioni prese dalla giunta, specie per scelte fondamentali che regoleranno la vita di tutti i siciliani per i prossimi anni, come quella per il riordino del servizio sanitario regionale”.
Intanto è arrivato il parere positivo del ministero della Salute sul Piano della prevenzione 2020/2025 della Sicilia. Lo ha comunicato il governo nazionale al dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute. La certificazione riguarda, nello specifico, i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e le azioni dell’area Prevenzione e sanità pubblica dell’anno 2022.
«Un ottimo risultato - afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - che si iscrive perfettamente nell’azione del governo regionale che lavora quotidianamente per la piena tutela della salute della popolazione siciliana attraverso una rigorosa applicazione anche dei percorsi di prevenzione».
Secondo il documento del ministero, la Regione ha rispettato la tempistica e i criteri previsti per la fase di rendicontazione della Pianificazione regionale e ha raggiunto gli indicatori attesi per l'anno 2022.
«Da igienista - aggiunge l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo - non posso che essere soddisfatta di un tale risultato che ci permette di guardare con serenità al futuro anche in un’ottica di programmazione sanitaria. Il piano regionale della prevenzione costituisce non solo uno strumento molto efficace del Servizio sanitario regionale ma anche una interessantissima manovra di economia sanitaria di valenza prospettica. Ripartiamo da questo traguardo, mantenendo questo livello di risultati e lavorando a una maggiore adesione agli screening per i quali, peraltro, stiamo approntando, in collaborazione con l’Università di Palermo, una innovativa finestra operativa di elevato valore scientifico».
«Sono grato ai vari uffici del Dasoe che, con vigilanza e controllo, hanno saputo far apprezzare, nel lungo percorso di monitoraggio e valutazione ministeriale, lo straordinario lavoro in cui si sono prodotti gli appositi servizi delle Asp e delle aziende ospedaliere siciliane che operano in questo delicato settore - dice Salvatore Requirez, dirigente generale del Dasoe - La mia gratitudine va anche agli uffici del dipartimento di Pianificazione strategica, guidati dal dirigente Salvatore Iacolino, con il quale stiamo sperimentando una fattiva collaborazione».