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14/10/2023 07:00:00

I numeri dei tumori in Sicilia. La prevenzione è l'arma migliore contro la malattia

Oncologi, epidemiologi, vertici dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana, Istituzioni scolastiche, medici di medicina generale, uniti nel parlare al mondo giovanile, rappresentato da numerosissimi studenti di diversi istituti scolastici, sul tema della prevenzione in oncologia, un argomento di grande rilevanza visto l’incremento, a livello globale, della malattia tumorale e la mancata consapevolezza, in molti, che il tumore è una malattia prevenibile, se si seguono corretti stili di vita.

Dall’ultimo rapporto (2022) sui numeri del cancro in Italia, nella parte che riguarda i fattori di rischio comportamentali, che possono indurre l’insorgenza di un tumore, è emerso che non ci sono stati grandi miglioramenti negli ultimi 15 anni, ad eccezione dell’abitudine al fumo di sigaretta in lenta riduzione tra gli uomini (ma non tra le donne), mentre si registra un aumento del consumo di alcol a rischio tra i giovani, la sedentarietà, l’eccesso del peso corporeo e la mancata conoscenza o l’indifferenza al danno che può provocare una prolungata esposizione ai raggi solari. Inoltre, si ravvisa la necessità di stimolare le vaccinazioni contro le infezioni note per causare il cancro, come quella contro il papilloma virus umano (HPV).

 Ogni anno, si registrano in media 23.400 nuovi casi di tumore (escluso quelli della pelle non melanoma) di cui almeno la metà potrebbe essere evitata proprio intervenendo correttamente sugli stili di vita.

Nell’Isola, si stima che vivano oltre 200.000 persone con diagnosi di tumore, il 4% dell’intera popolazione siciliana, un numero quasi pari agli abitanti di Caltanissetta, Trapani e Agrigento messi insieme, non contando i tumori della pelle non melanoma, con una mortalità che si aggira sulle 13.000 persone ogni anno, il 57% uomini, il 43% donne.

Tra gli uomini è il tumore del polmone a rappresentare la prima causa di decesso, con oltre un quarto del totale dei decessi (26%), seguito da quello del colon retto (12%), della prostata (10%), del fegato (7%) e della vescica (6%).

Tra le donne, al primo posto per mortalità c’è il tumore della mammella, con quasi un quinto del totale dei decessi oncologici nella popolazione femminile (18%), seguito dal colon retto (13%), dal polmone (11%), del fegato (7%) e del pancreas (8%). Numeri che danno la misura di come la prevenzione sia, nel comune sentire, una “pratica” che tutti conoscono, ma che non tutti applicano correttamente.

Rispetto alla media nazionale, tra gli uomini si conta una minore incidenza del tumore alla prostata (17% contro il 19% della media italiana), mentre si registra un maggior numero di casi, anche se contenuto (16% contro 15%) di cancro polmonare (principale causa il fumo di sigaretta, anche passivo) e della vescica (14% contro la media nazionale del 12%), mentre per la popolazione femminile si ha una maggiore incidenza rispetto alla media nazionale del carcinoma alla mammella (31% contro 30%) e del colon-retto (14% verso il 12%).

Per Antonio Russo, direttore di Oncologia Medica del Policlinico di Palermo la prevenzione deve iniziare nelle scuole: