Il governo Meloni ha tagliato 11 milioni di euro di risorse del Pnrr che servivano per l'utilizzo dei beni confiscati alla mafia in provincia di Trapani.
Questi beni dovrebbero essere i simboli della vittoria dello Stato sulla mafia, ma adesso rischiano di diventare l’emblema dell’incapacità delle istituzioni di dare ai beni confiscati ai boss una nuova vita. Sono i 254 fra immobili, terreni e infrastrutture sottratti alle cosche, soprattutto nel Mezzogiorno, e la cui riqualificazione era stata finanziata con 300 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma a fine luglio il governo Meloni ha approvato una rimodulazione dei progetti finanziati dal Pnrr e i beni confiscati sono stati esclusi. In Sicilia sono 54 progetti per un totale di 82,3 milioni di euro.
Tra i progetti tagliati quelli della la cooperativa sociale “Talenti” di Castelvetrano, che ha già anticipato 10mila euro per risistemare il centro commerciale sequestrato a Messina Denaro e che in questi anni era stato depredato e vandalizzato. Si sono dovuti smaltire rifiuti speciali accatastati nell’area. Doveva diventare, grazie a 1,2 milioni di euro, un centro diurno polivalente per ragazzi disabili e per tutti i giovani del paese.
Tagli anche al recupero di villa Coppola a Valderice, in provincia di Trapani. L’immobile, confiscato negli anni Duemila a un imprenditore condannato per mafia, aveva ricevuto un finanziamento di quattro milioni di euro.