E’ attesa, per oggi pomeriggio la sentenza del processo dove è imputato l’ex deputato regionale Girolamo Fazio, già sindaco di Trapani,.
Per Fazio l’accusa è di corruzione, traffico illecito di influenze e violazione di segreto d’ufficio. Si tratta dell’inchiesta, che prese il via nel 2019, sulla cosiddetta “Tangentopoli del mare”.
I Pm, Franco Belvisi e Brunella Sardoni, nel corso della requisitoria, avevano chiesto per Girolamo Fazio una condanna a nove anni.
La difesa, affidata agli avvocati Michele Cavarretta e Lillo Fiorello, invece, hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito perché il fatto non sussiste in merito alle ipotesi di reato di rivelazione di segreto d’ufficio e traffico di influenze, chiedendo, invece, la pronuncia del non luogo a procedere per il reato di corruzione. Secondo la loro tesi “Fazio da politico e parlamentare non ha mai curato interessi privati, ma interessi della collettività” e la sua azione politica “è sempre stata in linea con il suo mandato di parlamentare”. “Nessun mercimonio – quindi per i legali – e nessuna longa manus”, come invece
I pubblici ministeri, invece, considerano Fazio “la longa manus" dentro gli uffici del Dipartimento Trasporti della Regione, degli armatori Morace della Liberty Lines (ex Ustica Lines. Per l’accusa, inoltre, l’imputato avrebbe fatto mercimonio del proprio incarico parlamentare a favore della nota ditta Stefania Mode, tra le più importanti aziende per il commercio on line di marchi internazionali.
Prima che i giudici si ritirino in Camera di consiglio ci saranno le repliche dei Pm e delle difesa.