21:10 - Non sapevano nuotare e una volta finiti in acqua, con la loro imbarcazione che si è arenata, non sono riusciti ad arrivare in spiaggia a Marinella di Selinunte. Così si è consumata l'ennesima strage nel Mediteranneo di chi cercava soltanto una opportunità per la propria vita, mettendola a rischio nella traversata della speranza, quella del Canale di Sicilia.
Cinque corpi sono stati trascinati dalle onde vicino al Beach Paradise. In 41 sono riusciti ad arrivare a terra e di questi due sono stati trasportati in ospedale. Un numero imprecisato, tra 15 e 20, sono invece i dispersi.
Ciò che è accaduto questa mattina, sabato 28 ottobre 2023, sulla rinomata spiaggia castelvetranese fa tornare con la mente al febbraio scorso, quando la notte tra il 25 e il 26 furono 94 le vittime e 80 i supersititi del naufragio di Cutro.
Sin da subito a Marinella sono iniziate le operazioni di soccorso con mezzi di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, aeronautica militare ed ancora gli uomini della protezione civile e i sommozzatori del vigili del fuoco.
Sul posto anche le forze dell'ordine anche per cercare di individuare gli scafisti dell’imbarcazione. I Vigili del fuoco sono saliti sul natante per smontare la console di guida dove poter trovare tracce utili per l'identificazione degli scafisti.
16:10 - Una squadra di cinque sommozzatori dei vigili del fuoco, con gommoni e acquascooter, si sono uniti alle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza nelle ricerce dei dispersi che erano a bordo di una barca con circa sessanta persone e che si è arenata di fronte alla spiaggia di Marinella Di Selinunte, dove sono stati recuperati i corpi di cinque ragazzi. Sono tutti giovani, maschi, e non ci sarebbero bambini tra le persone che hanno effettuato il viaggio con il piccolo natante partito tre giorni fa dalla Tunisia. (Ne parliamo qui)
"In una tra le più belle spiagge della Sicilia, purtroppo, ci ritroviamo a vivere questa ennesima tragedia del mare e della disperazione - ci dice Antonio Parrinello, dirigente territoriale del dipartimento di Protezione Civile della Regione, sul posto assieme ai volontari e agli altri soccorritori. Si cercano - stando a quanto testimoniato da chi si è salvato -, tra 15 e 20 persone disperse".
Questa mattina alle operazioni di ricerca ha partecipato anche un elicottero dell’aeronautica militare. Delle persone che erano a bordo dell'imbarcazione, 31 sono state rintracciate a Porto Palo di Menfi, altri 8 a Selinunte. Due invece, sono stati soccorsi e trasferiti presso l’Ospedale di Castelvetrano per accertamenti.
12:55 - Sono almeno 15 i dispersi dell'ennesima tragedia del mare avvenuta questa mattina a Selinunte. Sono cinque i corpi senza vita e secondo i testimoni della tragedia sarebbero appunto una quindicina le persone che mancano all'appello.
Un vecchio e malandato peschereccio attorno a mezzanotte si è pericolosamente inclinato a pochi metri dalla costa, trascinando in acqua molti di quelli che erano a bordo, per poi incagliarsi su una secca a circa cinquanta metri dalla riva. Una dinamica quella avvenuta a Selinunte che ricorda la strage di Cutro.
12:30 - Sono cinque i cadaveri recuperati fino a questo momento sulla spiaggia di Marinella di Selinunte dove si è arenata l'imbarcazione utilizzata per la traversata dalla Tunisia di una sessantina di persone, tra i quali donne e ragazze.
La conferma arrivata dalla Guardia Costiera. I cinque corpi sarebbero arrivati sulla spiaggia trasportati dalle correnti. Nello specchio d'acqua antistante il luogo del ritrovamento sono in corso le ricerche con i mezzi della Guardia Costiera e Guardia di Finanza. A terra vi sono 18 persone fermate mentre tentavano di allontanarsi.
Sono due, invece, gli sbarchi avvenuti a Lampedusa nelle ultime ore. Sull'isola sono arrivati 95 persone soccorse dalla motovedetta G118 della guardia di finanza mentre viaggiavano su due barchini.
Sul primo erano in 53, tra cui 10 donne, siriani, eritrei e sudanesi partiti da Zouara, in Libia. Sul secondo c'erano invece 42 etiopi, eritrei, siriani e sudanesi partiti da Al Amra in Tunisia.
12:10 - Tragedia nelle acque di Castelvetrano. Una barca, con a bordo una sessantina di migranti, si sarebbe arenata alla foce del fiume Belice, a Marinella di Selinunte. A dare l’allarme, questa mattina, è stato Giuseppe Rizzuto, titolare del ristorante sul mare “La Pineta”.
“Mi ha chiamato – racconta – il custode avvertendomi che c’era un migrante tunisino che piangeva, sono arrivato e mi ha raccontato quanto era accaduto”.
Il nord-africano ha percorso a piedi quasi due chilometri per raggiungere l’attività commerciale e chiedere aiuto.
La sua testimonianza è drammatica: “Quelli caduti in acqua hanno cercato di aiutarsi tra di loro”. Anche lui ha rischiato di annegare: “Ho bevuto acqua, ma sono riuscito ma sono riuscito a raggiungere la riva. Mi sono girato verso il mare ed ho visto quindici corpi che galleggiavano”.
Poi ha anche parlato della traversata finita in tragedia: “Siamo partiti tre giorni fa dalla Tunisia. Sulla barca c’erano anche donne e ragazze”. Scattato l’allarme sono intervenute le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.