C’è chi lo definisce “mestieraccio”. Perchè oltre all’orgoglio e alla gloria, fare il sindaco oggi è diventato molto complicato. Soprattutto in Sicilia. Proprio per questo praticamente la metà dei primi cittadini dell’Isola era presente all’assemblea nazionale dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani. Tra questi c’erano alcuni sindaci della provincia di Trapani, come Domenico Surdi, sindaco di Alcamo, Domenico Venuti, sindaco di Salemi, e Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo.
Un “mestieraccio” perchè i sindaci sono costretti ad affrontare nuovi tagli imposti dal governo nazionale guidato da Giorgia Meloni che rischiano di mandare in tilt i Comuni (molti in Sicilia sono già in default) e non garantire i servizi essenziali. Un caos che espone ancora di più i sindaci davanti ai cittadini che correttamente esigono risposte e servizi. Ma ci sono anche i tagli al Pnrr, che limitano gli investimenti.
Per Domenico Venuti “siamo di fronte ad una serie di promesse mancate. Se tagliamo le spese per le famiglie, ci troviamo ad avere un taglio drastico dai fondi sociali. Questa manovra è depressiva e colpisce gli ultimi. Ci mette in difficoltà, rischiamo di non dare l’assistenza agli ultimi. Abbiamo un gran caos sul Pnrr. I comuni hanno difficoltà enormi a spendere i fondi, e non per colpa nostra. Si rischia una caporetto degli enti locali”.
Surdi, invece ammette che “sta diventando sempre più difficile amministrare". Mancano garanzie e strumenti per portare avanti i programmi. “All’assemblea però il Primo ministro non c’era, e questo è indicativo. All’assemblea nazionale dei sindaci non può mancare il premier. Noi sindaci vogliamo vedere negli atti la presenza del governo e che capisca davvero le difficoltà di questo momento. Non ci aspettavamo una riduzione dei fondi”.
Un altro tema affrontato è quello del terzo mandato, cioè la possibilità di oltre il limite dei due mandati per i primi cittadini, come stabilisce al momento la legge. E' opinione dei sindaci che serve mettere mano, complessivamente, alle norme, anche per altri aspetti che penalizzano gli amministratori. "E' una discussione molto tattica tra Lega e Fdì, Più che per i sindaci sono preoccupato per i cittadini. Tutto questo lo pagano loro”: Per Venuti non è giusto che "gli unici eletti dal popolo debbano essere limitati. La questione deve essere inquadrata in una più ampia riforma”.
Per Surdi “il tema vero è accendere un faro sull’ordinamento degli enti locali. Il terzo mandato è uno dei temi, ma penserei all’abolizione dei limiti. La categoria dei sindaci è l’unica a subire una serie di limiti, come le dimissioni sei mesi prima anche per gli assessori da una campagna elettorale”.
Prima esperienza all'assemblea nazionale Anci per il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi. "Ci sono tante difficoltà, e scarsa sensibilità di questo governo nei confronti dei problemi che i sindaci affrontano ogni giorno. Ci sentiamo abbandonati". Per Anastasi gli "enti locali si stanno disintegrando. Ci sono elementi che devono essere affrontati con altra visione. Noi continuiamo, nel nostro piccolo, a confrontarci per amministrare le nostre comunità. Combattiamo quotidianamente per delle cose che da Roma in su sono normali, è molto difficile garantire servizi essenziali. C'è una burocrazia sempre più feroce che rendono complicate cose che dovrebbero essere più fluide".
C’era anche il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, all'assemblea nazionale dei sindaci. “Quello del trapanese è un territorio che si reinventa – ha detto Quinci – e lo fa riscoprendo una vocazione turistica”.
“In questi anni – ha sottolineato il sindaco di Mazara del Vallo - ci siamo impegnati a riconvertire l’economia della pesca, quella per eccellenza legata al mare, diversificandola in attività di trasformazione, puntando soprattutto su una nostra eccellenza: il gambero rosso”.