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31/10/2023 06:00:00

   In Sicilia si consuma troppo suolo. Perchè può essere un pericolo. E a Marsala…

In Sicilia si consuma sempre più suolo. Si costruisce e cementifica sempre di più, e di conseguenza cresce il rischio idrogeologico. Cresce l’impatto dell’uomo nell’ambiente, negli ecosistemi. Aree verdi vengono occupate da costruzioni, il che contribuisce all’aumento delle temperature, al cambiamento climatico, e ad eventi atmosferici intensi che il territorio rischia di non poter gestire.

In particolare la Sicilia è al sesto posto fra le regioni italiane che nel 2022 consumano più suolo.
È quanto emerge dai dati dell'edizione 2023 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).
Il rapporto fa il paio con altri due studi che ci fanno capire quanto il nostro territorio sia maltrattato. Come il rapporto “Abbatti l’abuso”, di Legambiente, che vede la Sicilia tra le regioni in cui la cementificazione illegale sulla costa è più presente. Inoltre in Sicilia negli ultimi 18 anni soltanto il 20% delle ordinanze di demolizione sono state eseguite.

 

 


Altro studio è Ecosistema Urbano, sempre di Legambiente con il Sole 24 Ore. Qui è importante il dato di Trapani che è tra gli ultimi capoluoghi per presenza di aree verdi in città e per “uso efficiente del suolo”.

 

 


I cambiamenti climatici
- Non solo i cambiamenti climatici rendono il suolo cittadino ancora più caldo, ma contribuisce anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021.

 


Il consumo di suolo, inoltre, incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, oltre 900 - in un solo anno - gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media, e provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole eliminando in 12 mesi altri 4.800 ettari, il 68% del consumo di suolo nazionale.
Invece i costi nascosti dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici ricalcolati in base ai nuovi dati ammontano a 9 miliardi di euro ogni anno dal 2016 al 2022.
Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dal Report sul consumo a livello nazionale, al quale ha contribuito anche ARPA Sicilia fornendo l’analisi delle trasformazioni ed impermeabilizzazioni del suolo negli anni (al netto del ripristino di aree naturali).

 


I numeri siciliani - Il Rapporto dà un quadro aggiornato dei processi di trasformazione territoriale che causano la perdita della risorsa suolo con le sue importantissime funzioni chiave.
Il suolo ha un grosso valore poiché: fornisce cibo, biomassa e materie prime; è la piattaforma per lo svolgimento delle attività umane; rappresenta un elemento centrale del paesaggio e del patrimonio culturale e svolge un ruolo fondamentale come habitat e pool genico. Nel suolo vengono stoccate, filtrate e trasformate molte sostanze, tra le quali l’acqua, gli elementi nutritivi e il carbonio. Il suolo, pertanto, fornisce servizi vitali per l'esistenza umana e la sopravvivenza degli ecosistemi.

 

 

 


A livello regionale la Lombardia, con +908 ettari, è la regione che nel 2022 consuma più suolo. Sesta è la Sicilia (+608 ettari), valore quest’ultimo in aumento rispetto allo scorso anno. Significativo è il dato sulla Sicilia, relativamente al consumo di suolo 2021-2022 dovuto a nuovi impianti fotovoltaici a più alta densità. La nostra regione è, infatti, al secondo posto tra le regioni italiane (preceduta soltanto dalla Sardegna), con un valore pari a poco più di 59 ettari di suolo classificati come consumo di suolo derivante da nuovi impianti.
Il Consumo di suolo annuale in ettari (2021-2022) in aree a pericolosità idraulica, a livello nazionale, mostra come 917 ettari sono stati “artificializzati” in aree a pericolosità idraulica media, di cui 29,8 ettari in Sicilia.
Il Consumo di suolo annuale in ettari (2021-2022) in aree a pericolosità da frana rileva, a livello nazionale, 45,78 ettari in aree a pericolosità molto elevata (dei quali solo 0,46 ettari in Sicilia) e 80,08 ettari in aree a pericolosità elevata (dei quali 4,57 ettari in Sicilia).
Nelle “Aree protette” il consumo di suolo registrato nel 2022 è stato pari, a livello nazionale, a 104,4 ettari (rispetto ai 75,4 ettari dell’anno precedente) con: 21,8 ettari concentrati nel Lazio; 18,8 in Campania; 16,3 in Puglia ed, al quinto posto, con 14,7 ettari in Sicilia.

 

 


Le province -
A livello provinciale dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più tra il 2021 e il 2022 la prima in Sicilia è Siracusa (+140 ettari) al decimo posto tra le province italiane.
A livello comunale Catania è all’undicesimo posto tra i 20 comuni italiani, con più di 100.000 abitanti, per consumo di suolo annuale netto (incremento 2021-2022), con un valore pari a poco meno di 24 ettari. Palermo, invece, è al quinto posto tra i comuni dei capoluoghi regionali per consumo di suolo (2021-2022) con un valore pari a quasi 17 ettari.


La situazione in provincia di Trapani
- Anche la provincia di Trapani ha un consumo del suolo importante. E bisogna mostrare particolare attenzione alla zona tra Marsala, Paceco e Trapani, nei pressi dello Stagnone e delle Saline, per intenderci. Come mostrano anche le mappe lì sembra esserci una forte concentrazione delle variazioni di consumo del suolo negli ultimi anni. Marsala in particolare è la quinta città siciliana per consumo del suolo in valore assoluto: 3482 ettari nel 2022.