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06/11/2023 06:00:00

  Le raccomandazioni nella sanità trapanese. Con chi ce l’aveva Spera?

 

Con chi ce l’aveva il commissario dell’Asp di Trapani, Vincenzo Spera, che qualche giorno fa ha detto “basta” alle raccomandazioni nella sanità da parte dei deputati regionali?
E’ quello che si sono chiesti in molti in questi giorni, dopo l’intervento ad Agrigento, nel corso di un convegno, del commissario straordinario della sanità pubblica trapanese.

“La cosa più difficile che ho incontrato nella gestione dell’Asp di Trapani è stata dovere convincere i deputati regionali che nei concorsi vincono i migliori. Siamo stanchi delle raccomandazioni”. Questo lo sfogo di Spera, quasi esasperato per le richieste dei politici eletti all’Assemblea regionale siciliana.
I deputati regionali della provincia di Trapani eletti all’Ars sono cinque:
Stefano Pellegrino, Mimmo Turano (che è anche assessore alla Formazione), Dario Safina, Cristina Ciminnisi e Nicola Catania.
Si riferiva a qualcuno di loro? Sarebbe utile capirlo, anche se Spera ribadisce un concetto che aveva già esternato nelle prime uscite da commissario dell’Asp.

 


 

Per Dario Safina, deputato Ars del Pd, quelle di Spera sono parole che lanciano “pesanti ombre sull’intera deputazione regionale trapanese. Safina lancia anche un’interrogazione parlamentare.

Alle parole di spera ci sono state diverse reazioni. Tra tutte quelle proprio di alcuni deputati regionali, tirati in causa. Come Cristina Ciminnisi, del Movimento 5 Stelle, che chiede a Spera di fare nomi e cognomi.

«Bene fa il commissario straordinario dell’ASP di Trapani, Vincenzo Spera, a denunciare pressioni e raccomandazioni da parte dei deputati regionali. Non sono sufficienti, però, uno sfogo pubblico e una denuncia generica, che rischiano di gettare ombre anche su chi esercita il suo mandato con disciplina e onore nell’interesse della collettività. Non dimentichi che è un funzionario pubblico e che, quindi, ha una precisa responsabilità. Sia conseguente, faccia nomi e cognomi, e racconti nel dettaglio chi, quando e come ha fatto pressioni per assunzioni o raccomandazioni, e lo faccia nelle sedi opportune, davanti ad un magistrato».
«Una dichiarazione che non può cadere nel vuoto, tanto più perché riferita in particolare a pressioni che Spera avrebbe ricevuto da deputati regionali. Lo diciamo da sempre, lo abbiamo ribadito con ancora più forza negli ultimi mesi con la politica regionale paralizzata sulla spartizione delle poltrone. Ora apprendiamo da Spera che certa politica vuole mettere le mani pure sulle prestazioni sanitarie. La vita e la salute delle persone devono essere affidate ai migliori: fuori la politica dalla sanità» - conclude Ciminnisi.


Sulla stessa linea la federazione trapanese di Sinistra Italiana: “Se da un lato si apprezza la presa di posizione del Commissario straordinario con una pubblica dichiarazione, dall’altro si ritiene doveroso che lo stesso nell’esercizio della Sua pubblica funzione, qualora in questa circostanza abbia ravveduto delle condotte illecite, è tenuto a presentare formale denuncia presso gli organi competenti. Sinistra Italiana al riguardo chiederà alla propria deputazione nazionale di presentare a breve un’interrogazione parlamentare al fine di chiedere alla Commissione Regionale antimafia siciliana di ascoltare il Commissario straordinario e di fare chiarezza rispetto alle dichiarazioni rese”.


Italia Viva regionale solleva il dubbio, adesso, sulla carriera professionale di Spera. “Un plauso al commissario Spera per avere avuto, senza filtri, il coraggio di esternare la grave piaga che affligge la Sanità siciliana: la lottizzazione della stessa ad opera della politica.
Ci auguriamo, anzi siamo certi, che le dichiarazioni di Spera siano state ben apprezzate dal Presidente della Regione Renato Schifani. Vedremo se, quando si degnerà di nominare i direttori generali della Sanità, Spera sarà confermato o depennato.
Noi intanto gli diamo un bel 10”.


In effetti queste dichiarazioni arrivano alla vigilia delle nomine nelle Asp e chissà cosa ne farà di Spera dopo la giunta Schifani. Se il suo affondo pubblico sarà premiato, oppure sarà visto come un elemento "scomodo". 


Ma lui va avanti, nell’assunzione di personale secondo i suoi metodi. Anche se negli ultimi giorni i medici argentini venuti in Sicilia per riparare il gap di personale  sono andati via, nella sanità privata, e questo deve far riflettere sull'appeal della sanità pubblica..