Il Canile comunale di Marsala sembra essere sempre più in fondo alla lista delle priorità del sindaco Massimo Grillo.
Una struttura dimenticata e con tanti problemi, perchè tanto i cani non votano e sono indifesi.
Ieri la denuncia, l’ennesima, delle associazioni animaliste, le uniche che davvero hanno contezza del problema.
L’ associazione Randagi del Sud lo scrive senza giri di parole: "Il canile comunale è al collasso e l’amministrazione comunale non si mostra in grado di fronteggiare le esigenze della struttura.
Da circa due mesi ormai la struttura è stata “chiusa” dall’Asp perché a causa dei mancati interventi di derattizzazione era invasa dai topi, all’interno del canile probabili casi di Leptospirosi. Grazie all’incapacità e al totale disinteresse dell’amministrazione a causa di asserite necessità di limitazione degli accessi per la leptospirosi, l’ingresso in struttura dei volontari è stato ridotto a due giorni a settimana (il sabato e la domenica) solo ad una persona per Associazione”.
Le associazioni animaliste puntano il dito contro l'amministrazione, incapace di risolvere il problema del randagismo e delle adozioni: “L’Asp, bloccata, perché le tempistiche per emanare un bando ad hoc per richiedere i vaccini necessari a fronteggiare la patologia sono lunghe e solo i cani che sono stati testati possono lasciare la struttura. Praticamente in blocco totale delle adozioni. Senza considerare i guasti che - non di rado - si verificano all’interno della struttura comunale e che impediscono persino ai volontari di poter svolgere le attività necessaria per la gestione e sponsorizzazione degli animali.
Ma il problema del randagismo di certo non si arresta alle incapacità dell' amministrazione e gli abbandoni continuano a sommarsi giorno dopo giorno.
Da oltre un mese è stata comunicata al responsabile del canile e agli uffici della Polizia Municipale la presenza di 2 cagne rispettivamente con 11 e 10 cuccioli che necessitano di uno stallo.
E intanto i cuccioli crescono, costretti a vivere in una condizione che mette seriamente a rischio la loro sicurezza ma anche in questo caso l’amministrazione non si è dimostrata capace di trovare una struttura adeguata e quando a sopperire - ancora una volta - alle mancanze dei responsabili della struttura e delle amministrazioni sono intervenute le associazioni, ecco che è subentrato un nuovo ostacolo”.
Rosa Errera è allo stremo: “Siamo riusciti a trovare uno stallo per questi cuccioli presso una struttura autorizzata all’interno del territorio regionale, con un impegno di spesa a carico dell’amministrazione di appena 1.500 euro, cifra veramente irrisoria se si considera comprensiva di trasporto di stallo per ben 23 animali per la durata di due mesi, tempo necessario allo svezzamento e all’avvio della profilassi sanitaria necessaria per una futura adozione”.
Ma quando il problema sembrava essere stato risolto, l’amministrazione comunale avrebbe opposto un nuovo ostacolo: “I fondi ci sono ma non possono essere erogati in quanto “l’amministrazione non sa come farli uscire”. Questa la risposta fornita e che lascia di stucco.