Il Tribunale di Marsala ha assolto perchè il fatto non sussiste donna quarantaquattrenne di Partanna, denunciata nel maggio 2021 dalla Procura di Marsala perché nella domanda di reddito di cittadinanza non avrebbe dichiarato redditi da vincite al gioco per oltre 30 mila euro che sarebbero avvenute tra il 2017 ed il 2018.
Una volta denunciata la donna perse il reddito di cittadinanza e le vennero sequestrati preventivamente tutti i conti correnti. Solo durante il dibattimento, la dnnna difesa dall'avvocato Caracci, ha dimostrato la sua buona fede grazie all'acquisizione presso i Monopoli di Stato, di tutte le sue giocate online effettuate nel corso degli anni.
E' emerso, alla luce di tali atti, che nel corso delle indagini - come riporta castelvetranonews - non si è tenuto conto del fatto che nelle giocate on line il momento del conseguimento del reddito è quello del prelievo. Viceversa, le Autorità Inquirenti hanno sommato le singole vincite, non tenendo conto che le somme sono state poi, prima del prelievo, perse.
Nel corso del processo si è dimostrato che l'errore degli investigatori deriva da una formulazione del testo unico delle imposte sui redditi non al passo con i tempi, perché all'epoca della sua entrata in vigore (1986) le giocate on line non erano diffuse e dunque non si teneva conto della possibilità di perdere l'intera vincita prima dell'incasso. A febbraio la Corte Costituzionale si pronuncerà sui criteri di determinazione dei redditi da gioco ai fini del reddito di cittadinanza.