Recentemente sono state avvistate in migrazione all’interno della Riserva Naturale "Saline di Trapani e Paceco" diversi esemplari di cicogne bianche ma anche le rare cicogne nere, richiamando l'attenzione del personale della riserva e di uno dei tanti amici dell’area protetta, il biologo Antonino Barbera.
Una delle cicogne bianche si distingueva per un anello di riconoscimento alla zampa. La lettura del codice alfanumerico impresso sull'anello ha svelato che la cicogna proveniva dall'Italia, ma la domanda rimaneva: da quale regione? Incrociando i dati della rete di monitoraggio è stato possibile risalire all'origine precisa di questo affascinante migratore: dalla Calabria, nella provincia di Cosenza.
L’esemplare che è nato nel giugno di quest'anno rientra in un progetto di inanellamento scientifico che la Lipu di Rende porta avanti da alcuni anni, è stato inanellato da Mario Pucci, inanellatore dell'Ispra (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) e grazie al progetto in 4 anni, commenta secondo i dati di Roberto Santopaolo, responsabile del progetto, sono state marcare ben 116 cicogne. Con almeno 500 km già percorsi nel suo viaggio verso l'Africa, non sappiamo se la cicogna deciderà di trascorrere l'inverno in Sicilia, come spesso accade per alcuni individui di questa specie o se proseguirà verso l’Africa sub sahariana. Grazie alla pratica dell'inanellamento, che mira attraverso il monitoraggio a comprendere meglio le abitudini e gli spostamenti degli uccelli migratori, sarà possibile tracciare la cronistoria di questa cicogna che, ha già ripreso il viaggio migratorio.
La storia di questa cicogna è davvero emozionante, "Virginia" così battezzata da una bambina di 9 anni durante l'operazione di inanellamento, ha subito un colpo drammatico pochi giorni dopo aver intrapreso il suo viaggio migratorio. Colpita da un colpo di fucile di un bracconiere, la giovane cicogna ha rischiato di morire ma è stata fortunatamente soccorsa e dopo le cure e l’intervento chirurgico al Centro di Recupero per gli animali selvatici di Catanzaro, ha trascorso due lunghi mesi di convalescenza in voliera. Ad ottobre, finalmente guarita e restituita alla libertà, ha ripreso il suo viaggio migratorio verso sud, fino ad arrivare alla Riserva delle "Saline di Trapani e Paceco" dove è stata avvistata intenta a procurarsi il cibo, alla ricerca di ortotteri, prima di riprendere il volo.
La direttrice della Riserva, Silvana Piacentino, ha commentato la presenza "Virginia" alle saline durante il suo viaggio migratorio, condannando il gesto criminale di chi voleva porre fine al suo viaggio e sottolineando anche l'importanza della funzione delle aree protette poste lungo le rotte migratorie. Il destino di "Virginia" rimane incerto: proseguirà il suo viaggio verso sud o sceglierà di trascorrere l'inverno in Sicilia? Solo il tempo lo dirà, ma la sua storia ci ricorda la fragilità di questi animali durante i lunghi viaggi migratori, viaggi lungo rotte piene di insidie duranti i quali molti individui non ce la fanno. Al contempo però c’è anche chi sceglie di stare dalla parte della legalità adoperandosi per la loro protezione. Non dobbiamo dimenticare che questi affascinanti volatori oltre ad essere animali belli ed eleganti, rappresentano un patrimonio della collettività tanto da essere protetti da plurime norme nazionali, comunitarie e internazionali. Ecco l'importanza della rete di collaborazione per la tutela delle specie selvatiche in cui il sistema delle aree protette ha una funzione di tutela centrale ma che vede attori i centri di recupero della fauna, gli studiosi ed i ricercatori che monitorano e studiano le abitudini degli animali, le forze dell’ordine impegnate nelle azioni di contrasto degli abbattimenti illegali ed i tanti cittadini che con le loro azioni e rete di informazioni si prodigano per la protezione delle specie minacciate.