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15/11/2023 07:45:00

Marsala, processo per ricettazione ai corrieri della droga. La difesa: "Non sapevano che l'auto fosse rubata"

 “Non sapevano che quell’auto fosse stata rubata. Non ci sono prove sulla consapevolezza, da parte dei due imputati, che il mezzo era stato oggetto di furto”. E’ quanto hanno sostenuto, davanti al giudice monocratico Bruno Vivona, gli avvocati Vincenzo Forti e Luigi
Pipitone, difensori rispettivamente del marsalese Carlo Frazzitta e del catanese Agatino Lorenzo Abate, entrambi di 46 anni, processati in abbreviato con l’accusa di ricettazione (dell’auto rubata).

Entrambi erano balzati agli “onori” della cronaca nel marzo del 2021, quando vennero arrestati dai carabinieri mentre uno stava consegnando all’altro una Nissan Juke bianca sulla quale c’erano oltre due chili di cocaina, e poi per questo condannati a tre anni di carcere. Adesso sono finiti sotto processo anche per ricettazione. L’auto, infatti, era stata rubata ad un uomo di Belpasso (Ct). Ma
ora, alla prima udienza dell’abbreviato, a seguito delle argomentazioni degli avvocati Forti e Pipitone, il giudice Vivona ha emesso un’ordinanza con cui si dispone di ascoltare, prima di emettere la sentenza, i tre rappresentanti delle forze dell’ordine che operarono gli arresti e il sequestro della Nissan.

Saranno ascoltati il 12 dicembre. Si cercherà di capire se davvero Frazzitta e Abate non sapevano che l’auto era stata rubata. Per la droga, nel marzo 2021, l’arresto avvenne nell’area di servizio “Coccigrill” lungo la strada a scorrimento veloce Marsala-Birgi, alle spalle del Giardino Inglese di contrada Rakalia, dove Frazzitta aveva appuntamento con Abate. Ed è stato proprio quest’ultimo, poi, in caserma, forse conscio del fatto che ormai non aveva più scelta, a svelare ai carabinieri dove era nascosta la cocaina: due panetti avvolti nel cellophane. L’ingente quantitativo di droga era all’interno del pannello laterale destro del vano bagagli.

Nell’interrogatorio di garanzia Frazzitta dichiarò di essere all’oscuro del fatto che sull’auto condotta da Catania a Marsala c’era la droga. E che portò l’auto perché saltuariamente lavorava per un autonoleggio, in attesa di un’eventuale chiamata come personale ata scuola a Bologna.