"Cavallo di battaglia". È una locuzione che indica il settore, l'attività, l'ambito e l'argomento in cui una persona riesce meglio a mostrare le sue doti. Utilizzato particolarmente in campo artistico, indimenticabile nello spettacolo omonimo la gag sui bagni turchi di Gigi Proietti. Tra il serio e il faceto, il metodo è utile per narrare dopo tre anni l'operato dei consiglieri comunali di Marsala. Il primo per il ruolo istituzionale è Sturiano e il suo 'bene comune e la difesa strenua del consiglio comunale'. Per Cavasino i 'diritti civili'. Genna i 'servizi cimiteriali'.
Per Coppola 'Marsala Schola'. Di Pietra e Orlando il 'turismo'. Passalacqua la 'visione di città del sindaco'. Fici la 'perdita dei fondi della giunta'. Rodriquez 'l'assenza di controllo del territorio'. Vito Milazzo la 'fedeltà a Grillo'. Pugliese 'idolatria della Meloni'. Martinico 'l'autovelox a Strasatti e l'abbandono delle attività produttive'. Ferrantelli la 'pista ciclabile dello Stagnone'. Gerardi 'l'arrivismo politico '. Carnese 'ospedale e sanità'. Fernandez 'lo sport e i suoi impianti'. Alagna 'la denuncia del fallimento della sindacatura Grillo'. Vinci 'la protezione del territorio d'appartenenza'. Giacalone 'la denuncia contro il sindaco di aver esautorato palazzo VII Aprile'.
Titone Bonomo e Di Girolamo, proseliti del primo cittadino. Accardi e la Milazzo critici ma in attesa di collocamento definitivo. Infine il primo cittadino con 'la pace universale e il potere'. Ovviamente, per motivi di spazio e per non tediare il lettore, non si entra nei provvedimenti per portare all'arrivo i 'Cavalli di battaglia', ma può essere utile come incipit di conoscenza. Una verità fattuale è che molti assessori sono mandati allo sbaraglio come Piraino e Agate, ma comunque fedelissimi, Tumbarello non tutelato. Altri cacciati, come Gandolfo, Galfano, Alagna, altri ancora costretti alle dimissioni, la Coppola e Ruggieri.
Vittorio Alfieri