Sono state respinte dal gip del tribunale di Trapani le richieste di sospensione delle misure restrittive presentate dalla difesa dei tre indagati ad Alcamo, riguardo alla vicenda dei tamponi nel periodo della pandemia di Covid-19. Sono finiti sotto indagine il direttore di un laboratorio di analisi, una biologa e un dipendente dello stesso laboratorio. Le difese hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame che dovrà decidere entro il sette di dicembre.
I tre alcamesi sono stati sospesi dall'esercizio in ambito sanitario, per loro vi è il divieto di concludere contratti con la pubblica amministrazione e di esercitare attività d'impresa o di libera professione nel settore sanitario e delle analisi di laboratorio. Nell'operazione dei Nas, sono state perquisite quattro abitazioni e il laboratorio di Alcamo. In totale sono nove gli indagati e tra questi, in particolare, due palermitani, un castelvetranese e un salemitano che risiede a Vita, sono accusati di avere prodotto dei falsi referti di tamponi rinofaringei anti covid.
Tra le persone indagate anche l'amministratore delegato di una società di San Pietro in Casale, nel bolognese che si occupa di assistenza medica per i passeggeri delle navi da crociera che si sarebbe rivolta al laboratorio alcamese per i tamponi. Dopo l'indagine iniziale, nell'ottobre del 2020 il tribunale del Riesame smontò parte delle accuse e furono riconsegnate il laboratorio e le attrezzature di analisi. Le indagini, però, sono proseguite, ed hanno portato alla nuova operazione.