Dopo l'assoluzione è arrivato anche il reintegro al lavoro. Finisce l'incubo, durato tre anni, per il luogotenente della Capitaneria di porto di Trapani, Federico Sorrentino.
Incubo che era iniziato quando il sottufficiale, chiamato a rispondere di peculato, era stato condannato, dal Gup del tribunale di Trapani Roberta Nodari, a tre anni di reclusione.
Secondo l'accusa aveva preso soldi dal titolare di uno stabilimento balneare di San Vito Lo Capo per non eseguire controlli. Ad inguaiarlo una registrazione fatta in un bar dal sindaco della località balneare Matteo Rizzo. In quella registrazione Andrea Di Liberti accusava Federico Sorrentino di corruzione.
Oltre alla condanna, il sottufficiale aveva subito anche la confisca della somma di 2000 euro quale provento del reato che gli era stato contestato.
Difeso dall'avvocato Nino Sugamele, Federico Sorrentino, lo scorso mese di ottobre, è stato, però, assolto perchè il fatto non sussiste dalla Corte d'appello di Palermo. Ora può ritornare al lavoro su disposizione del Ministero della difesa che ha annullato il provvedimento di sospensione.