"A distanza di poche ore due barchini sono naufragati al largo di Lampedusa. Prima una bambina di appena due anni e oggi una giovane donna sono morte eppure sembriamo tutti assuefatti e anestetizzati. C'è il rischio che queste notizie diventino quasi normali e fatti inevitabili. Le migrazioni, per come le conosciamo oggi, sono di per sé un fatto tragico, ma le donne, il più delle volte vivono queste tragedie in modo ancora più marcato. Sin dalla condizione di vita loro riservata spesso nei Paesi di origine, per non parlare delle violenze subite durante il viaggio. Pensare alla morte di questa donna oggi che era quasi giunta sulle nostre coste, o alla bambina dell'altro recente naufragio, fa rabbrividire. Il nostro pensiero va a loro e a tutte le donne migranti che cercano spesso, nel disperato viaggio attraverso il Mediterraneo, di trovare quella vita e quella libertà di cui noi dovremmo saper essere all'altezza. Sulle donne migranti non cali il silenzio". Dichiara Debora Diodati, Vicepresidente della Croce Rossa Italiana.
“Nelle ultime 24 ore, nonostante le condizioni meteo avverse, sono arrivate a Lampedusa più di 500 persone – spiega Serena Corniglia, operatrice della Croce Rossa Italiana da Lampedusa – . Nell’hotspot sono presenti poco più di 1.000 persone, di queste circa 70 sono donne; stasera è previsto un trasferimento di circa 400 migranti. Purtroppo, nella notte abbiamo assistito ad un nuovo naufragio nel quale ha perso la vita una giovane donna. La Croce Rossa Italiana sta supportando i 46 superstiti, fra cui i familiari della vittima, anche attraverso un aiuto psicologico dedicato. Particolare attenzione viene rivolta, attraverso un’equipe multidisciplinare, anche ai 7 minori e alle 13 donne che fanno parte del gruppo dei superstiti”.