Assolto “perché il fatto non sussiste” dall’imputazione più grave (rapina), è stato condannato a un anno di reclusione per lesioni personali il 21enne marsalese di origini tunisine Hafsi Jasem. A difenderlo è stato l’avvocato Vito Daniele Cimiotta, che nel corso del processo, svoltosi davanti il Tribunale di Marsala, ha sostenuto che “non c’era l’intenzione di procurarsi un ingiusto profitto con la sottrazione dello skateboard (era questa, infatti, l’accusa, ndr).
"La tentata sottrazione dello skate – ha affermato il legale - era stata soltanto la provocazione per poi aggredire l’altro giovane, tanto che durante l’aggressione lo skate è stato sempre appoggiato al muro. L’intento, quindi, non era quello”.
Dalle motivazioni si capirà se è stata questa la ragione alla base dell’assoluzione dall’accusa di rapina aggravata. Il processo è quello in cui il Tribunale ha nominato un perito per stabilire se il colore degli occhi dell’imputato fosse davvero diverso, come evidenziato dalla difesa, da quello descritto dalla vittima.
Le foto prodotte dall’accusa erano, infatti, in bianco e nero. Secondo il capo d’imputazione, Hafsi Jasem, insieme ad altri soggetti non identificati, avrebbe spintonato e fatto cadere a terra un coetaneo (Francesco Torre), colpendolo poi con calci e pugni in varie parti del corpo nel tentativo di sottrargli uno skateboard, non riuscendo nell’intento “per la ferma opposizione della vittima”. Nel “pestaggio”, Torre subì contusioni che i medici giudicarono guaribili in sette giorni. Il fatto è datato 12 febbraio 2021.