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24/11/2023 09:19:00

30 anni fa il rapimento di Giuseppe Di Matteo, poi ucciso dalla mafia

 Il 23 novembre del 1993 a Villabate cominciava il calvario di Giuseppe Di Matteo, il figlio 12enne del pentito di Altofonte Santino Di Matteo. Il bambino fu rapito da Cosa Nostra su ordine di Giovanni Brusca.

 

Un rapimento durato 779 giorni, in condizioni di impietosa segregazione; poi, l’epilogo: Giovanni Brusca ne dispone l’uccisione. Giuseppe, all’età di 15 anni, fu prima strangolato e poi sciolto nell’acido. 

Parte della sua "prigionia" il piccolo Di Matteo l'ha vissuta anche in provincia di Trapani, nella zona di Custonaci. 

Giuseppe Di Matteo era lo strumento con cui convincere il padre “pentito” a ritrattare. Santino, che aveva firmato la strage di Capaci, invece, continuò a collaborare con la giustizia, seppure così facendo sancì la condanna a morte di suo figlio.

La famiglia cercò invano di risolvere la questione privatamente prima di denunciare la scomparsa.
L'11 gennaio 1996, mentre Brusca veniva condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo, il ragazzino viene ucciso, strangolato e sciolto nell'acido.
I suoi resti non sono mai stati trovati.
Nel corso di un interrogatorio, Matteo Messina Denaro ha ammesso il sequestro ma non di averne ordinato la morte. Il boss ha scaricato tutte le colpe su Giovanni Brusca.