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24/11/2023 06:00:00

Ci sono 150 mila euro per i mosaici romani a Mazara del Vallo. I particolari

Sono trascorsi 90 e 14 anni. La prima cifra indica l’anno della loro scoperta: il 1933, c'erano Mussolini e si era nel bel mezzo del ventennio fascista, tanto per intenderci; la seconda, invece, fa riferimento al periodo a partire dal quale - era il giugno 2009 la prima volta che, chi scrive, si occupava di questa triste vicenda - si iniziava a raccontare ai lettori questa assurda vicenda:quella che riguarda un gioiello inestimabile del passato, i mosaici romani allocati sotto la chiesetta di S. Nicolò Regale, a due passi da piazza Regina, sul porto canale della Città del Satiro.

Lo splendido cervo che saetta, circondato da decorazioni floreali - raffigurato nel più bello dei pavimenti musivi, che molto probabilmente abbellivano un antico edificio signorile, una ‘Domus’ romana (tarda età imperiale tra il III e V sec. d.C.) - non ha ancora, ad oggi, a fine 2023, ricevuto la tanto agognata visita del suo primo visitatore, poiché il sito è chiuso da sempre e nessuno, o quasi, ha mai potuto mettervi piede.

Da allora infinite vicissitudini ne hanno decretato la mancata valorizzazione e, nonostante vari ed infruttuosi tentativi siano stati progettati più volte, e da diverse amministrazioni comunali, i pavimenti musivi continuano a essere off limits per turisti e semplici cittadini. Per la fruizione e la gestione di questo pregiatissimo tesoro si tenta ora una nuova strada.

I FONDI COMUNALI PRIMA C’ERANO ADESSO LI METTONO I PRIVATI: 150 MILA EURO - Dalla relazione annuale, al 31 dicembre 2022, del primo cittadino Salvatore Quinci, era emerso che, per la “sistemazione struttura dei mosaici di San Nicolò Regale; scavo e musealizzazione di san Nicolò Regale (per un importo di 150 mila euro) era in corso di definizione la convenzione con lo sponsor)”. Da alcuni giorni si è avuta notizia che sarà realizzata con fondi privati, messi a disposizione dalla ditta palermitana ‘Eolica 1’ che ha aderito alla proposta di convenzione del Comune.

TANTI TENTATIVI, POCHI SUCCESSI - Nel 2017 era stata fatta una gara d’appalto con fondi comunali per 137 mila euro, grazie alla quale erano “previsti, in particolare: la rimozione di parte di tetto pericolante sui mosaici, collocando sui pilastri già presenti una rampa per l’accesso alla chiesa di San Nicolò Regale, dalla quale sia possibile vedere i mosaici sottostanti”. Per problemi di progettazione la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani impose uno stop “per l’assenza di un piano di deflusso delle acque meteoriche”. Nell’ottobre 2021, altro passaggio, con l’avvio di un intervento per “il consolidamento del solaio, con manutenzione straordinaria delle parti ammalorate e rifacimento della pavimentazione della stessa terrazza”. Scopo principale è stato quello di lasciare la copertura dei mosaici ma in sicurezza. Inoltre sono state eseguite opere per consentire ai visitatori di ammirare i mosaici, avendo accesso direttamente nella parte di immobile sottostante la terrazza dell’ex chiesa di San Nicolò Regale. Altri interventi sono stati effettuati nelle parti ammalorate e nella realizzazione di un apposito impianto di areazione.

LA STRUTTURA È DEL COMUNE – La proprietà della struttura è del Comune di Mazara del Vallo (in seguito alla sentenza n. 137/08 del 22-9-2008 emessa dal Tribunale di Marsala).

TUTELA E VALORIZZAZIONE: I TEMPI LUNGHI DELLA SOPRINTENDENZA - La Soprintendenza di Trapani – in virtù delle leggi regionali (n. 80 del 1 agosto 1977 e n. 116 del 7 novembre 1980) – attraverso il servizio per i Beni archeologici, si occupa della tutela, della valorizzazione e della fruizione del patrimonio archeologico della provincia, (legge 1089/1939; leggi regionali 80/77 e 116/80). L’ente di vigilanza ha il dovere - perché così stabilito dalle leggi sopra citate – di esercitare nell’ambito del territorio di competenza, “la valorizzazione dei beni culturali, la promozione della ricerca, la tutela e la vigilanza sui beni culturali e ambientali”.

LE ESTATI PASSANO -Contiamo – sottolineavano gli assessori mazaresi del tempo (ormai ex), Germana Abbagnato e Vito Reina, eravamo a fine ottobre 2021 – di restituire pienamente alla pubblica fruizione i mosaici anche restaurati entro l’inizio della prossima estate”. L’estate del 2022 è trascorsa, come è passata anche quella del 2023. Ce la faranno i nostri eroi a concludere questa triste vicenda prima che sia finita anche quella del 2024? Vedremo. I primi novanta anni dalla loro scoperta, intanto, sono già trascorsi invano.

Alessandro Accardo Palumbo
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