Due condanne e tre assoluzioni, al Tribunale di Marsala, in un processo scaturito dall’operazione antidroga della polizia “Brothers”. Il giudice monocratico Massimiliano Alagna ha inflitto due anni e mezzo di reclusione, nonché 5 mila euro di multa, a Gaetano Zizzo, mentre ad un anno, per favoreggiamento, è stato condannato Daniele Crimi.
Entrambi dovranno pagare le spese processuali. Sono stati, invece, assolti (“il fatto non sussiste”) Massimiliano Enzo De Vita, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, Nicolò Titone, difeso da Francesca Frusteri, e Damiano Francesco RDrogaomeo. L’inchiesta, avviata ai primi del 2017, il 10 aprile 2019 era sfociata in quattro arresti (due in carcere e due ai domiciliari) e in dieci denunce a piede libero. Ad essere rinchiusi in carcere furono i fratelli Alessio e Vincenzo Sparla, mentre agli arresti domiciliari furono posti Nicolò Titone e Ignazio Mannone, nato a Marsala, ma residente a Favignana.
Titone e Mannone sono, poi, tornati in libertà, ma con obbligo di dimora. Successivamente, inoltre, anche i fratelli Sparla, prima Vincenzo e poi Alessio, su istanza dell’avvocato difensore Luigi Pipitone, lasciarono il carcere di Trapani per gli arresti domiciliari. Gli altri nove per i quali la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio erano Giacomo Orto, Enzo Massimiliano De Vita, Salvatore Ruben Rizzo, originario di Pantelleria, Fabrizio Stabile, Vincenzo Cudia, Damiano Francesco Romeo, Gaetano Zizzo, Jessica De Vita e Daniele Crimi. Nel febbraio 2020, in abbreviato, vi furono otto condanne: complessivamente oltre ventiquattro anni di carcere (con circa 85 mila euro di multe) inflitti dal giudice per le udienze preliminari Francesco Parrinello.
Ad essere condannati furono Vincenzo Sparla (per lui il giudice Parrinello sentenziò cinque anni e quattro mesi di carcere, con 19 mila euro di multa), Alessio Sparla (cinque anni e 20 giorni, con 26 mila euro di multa), Giacomo Orto (quattro anni e otto mesi, con 18 mila euro di multa), Ignazio Mannone (quattro anni e due mesi, con 17.733 euro di multa), Salvatore Ruben Rizzo (due anni di reclusione e 3 mila euro di multa), Jessica De Vita (un anno, sei mesi e 20 giorni di reclusione), Vincenzo Cudia (un anno e 1200 euro di multa) e Fabrizio Stabile (otto mesi e 1000 euro di multa). Per Rizzo, De Vita e Cudia pena sospesa.
Con questa indagine, la polizia ritenne di avere fatto luce su una delle più agguerrite organizzazioni criminali locali dedite allo spaccio di cocaina a Marsala e Favignana. In particolare, è emerso che gli Sparla avevano preso in affitto un’abitazione in piazza Carmine, nel centro storico di Marsala, per adibirla a “centrale di spaccio”. Si è, poi, scoperto che erano “tra i principali approvvigionatori di cocaina sulla piazza di Marsala”. E pare che tra i loro clienti vi fossero diversi esponenti della cosiddetta “Marsala bene”.