Trapani ricorda Giovan Battista Gianquinto, avvocato e politico nato in città nel 1905. L’amministrazione comunale, infatti, ha deciso di intitolargli una strada, quella che oggi è denominata via dei Gladioli, nei pressi del porto peschereccio, e lo ha fatto raccogliendo la proposta che era stata avanzata nel luglio del 2021 dall’Anpi, l’associazione nazionale partigiani.
Giovan Battista Gianquinto è nato a Trapani il 26 febbraio 1905 ed è deceduto il 21 aprile 1987. Da avvocato, è stato considerato tra i più importanti del Tribunale di Venezia, mentre, da politico, è stato sindaco della città lagunare, oltre che deputato e senatore.
Il sindaco Giacomo Tranchida, quindi, ha deciso di ricordarlo, sottolineando, nel decreto con il quale annuncia l’intitolazione di una strada all’avvocato e politico trapanese, come ritenga “importante, per la memoria e la cultura collettiva, che le vie del territorio amministrato, piuttosto che riportare denominazioni generiche, come la via dei Gladioli, venga invece intitolata a personalità trapanesi che hanno contribuito in maniera significativa alla crescita del territorio”.
Gianquinto ha abitato a Trapani sino al termine degli studi al Liceo Classico “Leonardo Ximenes”, trasferendosi poi a Venezia e seguendo, così, il fratello Antonio, laureatosi prima di lui all’Università “Ca Foscari”. Ottenne la laurea in Giurisprudenza a Padova nel 1928 aderendo ben presto al Partito Repubblicano, prima di transitare al Partito Comunista.
Venne arrestato nel 1928 con un gruppo di compagni antifascisti per aver stampato e diffuso clandestinamente un giornale nel quale aveva scritto, provocatoriamente, “volete che sparisca la stampa clandestina? Allora rispettate la libertà di stampa”, riferendosi a Mussolini come “quello di Predappio”. Per questo venne condannato a 5 anni di carcere e, una volta tornato in libertà, aderì al Pci, diventando uno dei dirigenti dell’organizzazione clandestina veneziana della Resistenza. Partecipò attivamente anche alla Resistenza, venendo nominato, nel 1945, vicesindaco di Venezia dal Comitato di Liberazione Nazionale, divenendone sindaco per cinque anni, dal 1946 fino al 1951 e restando consigliere comunale fino al 1970. Quindi, dal 1953 venne eletto deputato nelle liste del Pci e, quindi, senatore nel 1958 e riconfermato cinque anni più tardi.
Anna Restivo