L'Ufficiale Generale di preclare qualità umane e professionali, in possesso di rare doti nel campo della polizia giudiziaria, nel corso di quarantacinque anni di prestigiosa carriera militare ha sempre costituito limpido esempio e sprone per il personale dipendente".
Con questa motivazione il Ministero della Difesa ha conferito, al generale dei Carabinieri Pasquale Angelosanto, ex comandante del Ros e investigatore che ha assegnato alla Giustizia il super latitante Matteo Messina Denaro, l'importante 'Croce d'Oro'.
Una carriera improntata sull'acume investigativo e sulla rettitudine quella del generale che "ha ricoperto incarichi di assoluto rilievo, tra i quali risaltano quelli di Comandante del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e del Raggruppamento Operativo Speciale, nel cui ambito ha promosso e diretto complesse indagini in materia di criminalità organizzata, eversione e terrorismo, che hanno condotto alla disarticolazione di agguerrite organizzazioni criminali e alla cattura di numerosi latitanti, tra cui, per ultimo, un esponente apicale di “cosa nostra”, responsabile delle stragi di mafia del 1992 e 1993, irreperibile da 30 anni e inserito nell'elenco dei ricercati di massima pericolosità. Con la sua infaticabile e preziosa opera di comando e di pensiero, ha contribuito al progresso dell'Istituzione, esaltandone il lustro e il decoro nell'ambito delle Forze Armate e della Nazione””. Territorio nazionale, settembre 1978 — ottobre 2023".