Martina Gentile in missione a Palermo “per consegnare della posta” per conto di Matteo Messina Denaro.
E’ quello che ipotizzano gli investigatori della DDA di Palermo che stanno ricostruendo gli ultimi mesi di latitanza del boss, e la rete dei fiancheggiatori più fidati. Tra questi c’è Martina Gentile, vera pupilla del capomafia, arrestata nei giorni scorsi a Pantelleria dai carabinieri del Ros. Martina Gentile, 31 anni, è ritenuta un anello fondamentale nella rete di comunicazione di Matteo Messina Denaro durante la latitanza a Campobello di Mazara.
Oggi comparirà davanti al Gip di Palermo per l’interrogatorio di garanzia. Martina Gentile è figlia di Salvatore Gentile, killer ergastolano, e della maestra Laura Bonafede, della famiglia mafiosa di Campobello, e legata sentimentalmente a Messina Denaro, arrestata nei mesi scorsi con l’accusa di associazione mafiosa.
La figlia è agli arresti domiciliari, perchè madre di una bambina di 3 anni, con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati.
Per i magistrati della dda di Palermo non ci sono dubbi che la donna abbia avuto un ruolo centrale nel portare avanti la latitanza di Messina Denaro, e soprattutto nella gestione delle comunicazioni del boss. Gentile, infatti, avrebbe diviso i pizzini del boss con Lorena Lanceri, la vivandiera di Messina Denaro, dalla quale il boss andava quotidianamente a pranzo e cena a Campobello di Mazara. Pizzini che venivano scambiati tra le due donne nello studio dell’ex assessore di Campobello, Simone Tramonte, dove lavoravano.
Ma secondo quanto emerso dalle indagini Martina Gentile portava con sé la figlia piccola nel passeggino quando doveva consegnare pizzini. Era un modo per allontanare i sospetti.
Per questo la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha chiesto la decadenza della responsabilità genitoriale per Martina Gentile. La procura per i minorenni aveva già mosso azioni simili a maggio, ma il gip aveva rigettato la richiesta. Ora, la procura potrebbe depositare la nuova ordinanza basata su prove di consegne di pizzini da parte di Martina Gentile.
Ma nel corso delle indagini è emerso anche dell’altro, di missioni a Palermo per conto del boss probabilmente per consegnare pizzini.
La circostanza viene ricostruita nell’ordinanza di custodia, e risale al 31 gennaio 2022. Sono le 9.37, Martina Gentile manda un messaggio al suo medico curante: “Buongiorno dottore ho una febbricola e non posso andare a lavorare, può mandarmi certificato?”. Un paio d’ore dopo, alle 11,13, manda un altro messaggio alla cugina: “Io sto andando a Palermo, non so a che ora torno. Ci sentiamo quando rientro, casomai”.
Per gli investigatori Gentile è andata a Palermo per conto del boss perchè sul calendario da tavolo nel suo ultimo covo a Campobello di Mazara alla data del 31 gennaio Matteo Messina Denaro aveva scritto: «Invio Tany». E’ il nome in codice utilizzato per indicare Martina Gentile. I magistrati ritengono quindi che la donna sia andata a Palermo “Per consegnare posta” per conto del boss. Ma a chi avrebbe consegnato pizzini? Con chi doveva incontrarsi? E che tipo di rapporti intratteneva Messina Denaro a Palermo. E’ quanto stanno cercando di ricostruire gli investigatori che indagano sugli ultimi anni di latitanza di Messina Denaro, per cercare di identificare una rete di fiancheggiatori che potrebbe essere più ampia di quella scoperta fino ad oggi.