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13/12/2023 06:00:00

A Trapani rivivono i miti di Bassi e Catalano

 La curiosità di conoscere chi sono coloro che danno il nome a strade o scuole, o il cui nome è apposto in monumenti o lapidi in città.

Questo ha ispirato Leonardo Balistreri, geologo di Menfi, a svolgere attività di ricerca biografica e documentaristica per conoscere la storia di diversi personaggi autoctoni della provincia di Trapani. Ed è sempre la curiosità che lo ha colto il giorno che, accompagnando la moglie, insegnante dell’Istituto Comprensivo Statale Bassi-Catalano, si è domandato chi mai fossero i due a cui la scuola è intitolata.


“Il sacrificio di due piloti dell’arma azzurra ten. Catalano Simone e Ten. Bassi Livio” è il libro con il quale Leonardo Balistreri racconta, in modo semplice, ai ragazzi la vita di due soldati della Seconda Guerra Mondiale, morti per avere eseguito gli ordini impartiti. I due hanno ricevuto la medaglia d’oro al Valor Militare per aver trovato la morte in azioni militari compiute contro un nemico nettamente superiore per mezzi e tecnologia.

Ha ancora senso scrivere storie di guerra, anche se le cronache di questi periodi raccontano confitti in ogni angolo del mondo, dall’Ucraina alla Palestina?


“I piloti Bassi e Catalano nello svolgimento delle loro azioni militari non sono venuti meno ai loro doveri nell’affrontare con il sacrificio della vita un nemico bene organizzato. Purtroppo, oggi i conflitti si moltiplicano, in continuazione, dove le armi atomiche disponibili potrebbero distruggere il nostro pianeta in pochi minuti. Forse con le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, stiamo scivolando verso un terzo conflitto mondiale? Speriamo di no”.

Riferendosi alla Seconda Guerra Mondiale, nella sua “Ninna nanna della guerra”, il poeta romano Trilussa raccontava di come alla fine, gli allora regnanti, oggi chiamati governanti, si dichiaravano guerra per poi trovare accordi di pace, mentre “la gente che se scanna/per un matto che commanna;/che se scanna e che s’ammazza/a vantaggio de la razza...”.

Il pensiero di Trilussa è ancora vero?
“Nella poesia “Ninna nanna della guerra” emerge una verità ancora attuale, in ogni guerra, scriveva Trilussa, ci guadagnano in pochi. Chi produce e commercia armi e attrezzature militari. Le lobby finanziarie globali, quelle capaci di “tirare le fila”, mentre la maggioranza della popolazione non può che perderci, andando incontro a distruzione e morte, compresi i civili e i bambini, l’avvenire del genere umano. A tal proposito, mi è obbligo ricordare come la città di Trapani nell’ultimo conflitto mondiale sia stata oggetto di ripetuti bombardamenti con la morte di migliaia di vittime civili, tanto da ricevere la medaglia d’oro al Valor Civile”.
Oggi l'Italia ripudia nella Costituzione la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. E promuove azioni in condizioni di parità con gli altri Stati, per assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni.

Anna Restivo