Una condanna e un’assoluzione nel processo per ricettazione dell’auto (secondo l’accusa, rubata) all’interno della quale, nel marzo 2021, nell’area di servizio “Coccigrill” lungo la strada a scorrimento veloce Marsala-Birgi, alle spalle del Giardino Inglese di contrada Rakalia, i carabinieri trovarono oltre due chili di cocaina.
Ad essere condannato (un anno e tre mesi di reclusione) è stato il 46enne catanese Agatino Lorenzo Abate, mentre è stato assolto il marsalese Carlo Frazzitta, di 47 anni. Quest’ultimo è stato difeso dall’avvocato Vincenzo Forti. “Voglio bene al mio avvocato” ha affermato Frazzitta subito dopo la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala Bruno Vivona. Nel corso dell’udienza dello scorso 14 novembre la difesa ha sostenuto che i due imputati non sapevano che quell’auto, una Nissa Juke, fosse stata rubata.
Abate e Frazzitta erano balzati agli “onori” della cronaca, come detto, nel marzo di due anni fa,quando vennero arrestati dai carabinieri mentre uno stava consegnando all’altro la Nissan Juke biancasulla quale c’erano oltre due chili di cocaina. Per questo, poi, vennero condannati a tre anni di carcere.
Successivamente, scattò il procedimento per ricettazione. L’auto, infatti, era stata rubata ad un uomo di Belpasso (Ct). L’uomo che ne denunciò il furto (un certo Musumeci) sarebbe, però, un parente dell’Abate. E quest’ultimo ha cercato di difendersi sostenendo che aveva preso l’auto in prestito. Al “Coccigrill” l’appuntamento tra Frazzitta e Abate. Qui, però, sono arrivati i carabinieri,
che probabilmente erano sulle loro tracce. Condotti in caserma, è stato poi il 46enne catanese, forse conscio del fatto che ormai non aveva più scelta, a svelare ai militari dove era nascosta la cocaina: due panetti avvolti nel cellophane.
L’ingente quantitativo di droga era all’interno del pannello laterale destro del vano bagagli. Dopo l’arresto, nell’interrogatorio di garanzia, Frazzitta ha tentato di difendersi dichiarando di essere all’oscuro del fatto che sull’auto che aveva condotto da Catania a Marsala c’era la droga. E che portò l’auto perché saltuariamente lavorava per un autonoleggio, in attesa di un’eventuale chiamata come personale ata scuola a Bologna.