E’ stato assolto (“perché il fatto non sussiste”) un agente della polizia penitenziaria finito sotto processo per ricettazione (reato punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 a 10.329 euro).
Gli era stata contestata la detenzione di alcune “sdraio” rubate ad un noto stabilimento balneare di Marsala. Ma il difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Galfano, è riuscito a ribaltare le tesi dell’accusa.
Ha chiesto, infatti, il rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e soprattutto alla produzione di un verbale redatto dai carabinieri nel quale il titolare del lido dichiarava di avere trovato sotto la porta del suo esercizio un foglio di carta sul quale l’agente della polizia penitenziaria comunicava al titolare del lido di avere rinvenuto le sdraio e forniva il suo numero telefonico. “In questo modo – spiega l’avvocato Giovanni Galfano - è stato dimostrato che l’imputato non aveva consapevolezza che i beni erano stati rubati e che mai aveva avuto la volontà di appropriarsene”.