Le multe fatte con l’autovelox della discordia, in via Mazara, a Marsala, continuano a finire in tribunale. E un’altra sanzione è stata annullata, con il Comune di Marsala condannato a risarcire l’automobilista sanzionato. Multa annullata, ma il motivo non è soltanto il classico difetto di notifica.
Il primo autovelox installato in via Mazara, sulla statale 115, ha fatto centinaia di “vittime”. Raffiche di multe, alle quali sono seguite una valanga di ricorsi.
Tra questi c’è quello presentato al giudice di pace del Tribunale di Marsala da un automobilista, assistito dall’avvocato Stefania Nunzia Sorrentino, che a Marzo è stato multat per aver superato il limite di velocità di circa 13 km/h.
Nel ricorso sono state evidenziate alcune cose ritenute irregolari dell’autovelox: difetto di collocazione, segnaletica e visibilità; tipologia della segnaletica; direzione autovelox mancanza dell'indicazione del decreto prefettizio nel verbale; difetto di omologa.
Il Giudice di pace di Marsala, Dott. Alberico Pellecchia, ha accolto il ricorso dell’avvocato Sorrentino condannando il comune di Marsala .
La novità è che il verbale non è stato annullato per il solito motivo di notifica oltre i termini di legge (anche perchè in questo caso la notifica era stata fatta in termini) ma più in particolare il giudice ha motivato la sentenza principalmente per la mancanza di omologa del dispositivo e per la mancanza dell'indicazione del decreto prefettizio sul verbale.
Il giudice ha così annullato la multa e condannato il Comune al pagamento delle spese processuali (343 euro).
Dicevamo che negli ultimi mesi sono stati tanti i ricorsi presentati dagli automobilisti multati, con il Comune perdente nella maggior parte dei casi. Di recente l’amministrazione Grillo ha ingaggiato, per una consulenza, anche un noto perito.
E’ Luigi Simonetto, per il quale, lo scorso 2 novembre, è stato emesso un mandato di pagamento di 2306 euro. E’ stato questo il compenso per l’incarico di “assistenza in giudizio mediante la stesura di una relazione tecnica asseverata e giurata”.