Il 2024 è l’anno della realizzazione, dopo 15 anni di attesa e promesse, della radioterapia a Trapani?
E’ quello che sperano in molti e soprattutto i membri del Comitato nato alcuni anni fa per chiedere la realizzazione del padiglione per la radioterapia all’ospedale Sant’Antonio Abate. Speranze diventate ancora più concrete nelle ultime settimane. Ma è bene stare guardinghi, perchè da 15 arrivano rassicurazioni e promesse poi rivelatesi fumo negli occhi.
Ora però le cose si muovono in maniera più concreta, e sta all’Asp di Trapani mettere nero su bianco una progettualità.
Questo emerge dall’incontro, avvenuto alcune settimane fa, tra una delegazione del Comitato, all’assessorato regionale alla Salute, e il dirigente generale del Dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino.
Dall’incontro la delegazione ha appreso che l’assessorato ha autorizzato l’ultimo passaggio burocratico che potrebbe consentire in tempi "brevi" la realizzazione del Servizio di Radioterapia con fondi che l’Asp ha già a disposizione (17,4 milioni) e in virtù del nulla osta dato alla stessa Asp che consente la totale copertura finanziaria (ulteriori 10 milioni di euro).
Al contrario, per mancanza di fondi disponibili è stato “congelato” il progetto complessivo (di circa 45 milioni di euro) per l’ampliamento e l’adeguamento dell’ospedale provinciale.
A questo punto quindi l’Asp è chiamata a predisporre uno stralcio funzionale del progetto e avviare le procedure per dare concreta attuazione al piano, fermo nei cassetti da troppo tempo.
«È stata fatta maggiore chiarezza sulla vicenda - ha affermato Laura Montanti, presidente del Comitato - Dopo tanti anni trascorsi invano, tante promesse e tante dichiarazioni contraddittorie adesso ci attendiamo fatti e atti concreti. L’Asp ora è chiamata il più presto a fare la sua parte e a dare risposte che i cittadini attendono da troppo tempo. Non si giochi più con il diritto alla salute!»
Safina: “Serve la volontà politica”
Di recente il deputato regionale trapanese del Pd, Dario Safina, dopo aver incontrato l’ingegnere Francesco Costa e il geometra Tony Barraco dell’ufficio tecnico dell’Asp per comprendere meglio da un lato le caratteristiche tecniche del progetto e le problematiche legate alla sua realizzazione, e dall’altro la disponibilità delle risorse finanziarie ha detto che il reparto di radioterapia a Trapani “non solo è fattibile ma la posa della prima pietra potrebbe avvenire già nel 2024 ormai alle porte“.
Prosegue il deputato regionale descrivendo i dettagli economici dei lavori: “Oltre al progetto che prevede la realizzazione di un padiglione unico con 18 posti di subintensiva per l’emergenza Covid e due bunker per gli acceleratori lineari per la radioterapia all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, ci sono anche i fondi. Si tratta di poco meno di 40 milioni di euro in totale, comprese opere strutturali, arredi e macchinari. 17 sono già a disposizione dell’Asp, altri 11 si attendono dal Piano per il completamento dell’attività relativa all’emergenza Covid e per il quale manca solo la delibera della Giunta regionale. I restanti 10 milioni potranno essere estrapolati dal bilancio dell’Asp, ammortizzabili in cinque anni“.
“Appare dunque evidente – incalza Safina – che l’unica cosa che manca è la volontà politica di superare i cavilli burocratici e spingere affinché i malati oncologici del trapanese possano finalmente curarsi a casa loro senza dovere necessariamente spostarsi in giro per la Sicilia come fanno adesso. La Regione e l’Asp numero 9 agiscano dunque in fretta e in sinergia perché il 2024 sia l’anno decisivo per dare il via libero definitivo al progetto esecutivo così da potere procedere con la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori“.
Le tappe. Tutto comincia il 19 febbraio 2009, con la firma del protocollo con il quale il Comune di Erice cede all’Asp il terreno per realizzare la Radioterapia. Poco tempo dopo, nel 2010, la prima marcia indietro:: in provincia di Trapani può esserci solo una Radioterapia, a Mazara del Vallo. I cittadini protestano, vengono raccolte 30 mila firme che i sindaci del territorio portano all’allora Governatore, Raffaele Lombardo che assicura: “Entro sei mesi trovo i soldi”. I soldi non vengono trovati, l’assessore Massimo Russo annuncia: “La provincia di Trapani avrà due centri di radioterapia, a Mazara e Trapani”. Febbraio 2012. L’Asp approva il progetto preliminare del nuovo edificio per la Radioterapia. Tutto ciò al fine di avviare la procedura di variante urbanistica per il cambio di destinazione d’uso dell’area. Passano altri 4 anni, si conclude la procedura di variante urbanistica e l’Asp definisce il progetto preliminare: il costo nel 2016 è di 13,5 milioni di euro. Intanto a novembre 2017 apre la Radioterapia a Mazara, in convenzione con la clinica Santa Teresa di Bagheria. A Trapani ancora nulla. E’ il Febbraio 2018. L’assessorato alla Salute finanzia l’opera per 14 milioni di euro per l’ampliamento del Sant’Antonio Abate e per 3,4 milioni per la realizzazione del Servizio di Radioterapia.
L’Asp assicura che non ci saranno altri ritardi. Ma passano altri quattro anni, ci si mette il Covid, e proprio dai fondi post emergenza dovrebbero arrivare le risorse. Nel frattempo stanchi delle promesse a vuoto i cittadini protestano, ancora, e si costituisce un comitato che inizia una battaglia a tutto campo per la realizzazione del padiglione con la Radioterapia. A settembre 2023 si scopre che i fondi non bastano più, il costo dell’opera è di 28 milioni di euro, servono altri 11 milioni che dovrebbero arrivare dalla Regione. Fondi che potrebbero essere trovati. Purtroppo, esperienza induce a dire che gli annunci trionfalistici non valgono e che questo territorio è pieno di pose di prime pietre per opere mai completate.