“Ernesto Favara non può essere presente in aula perché il lunedì viene sottoposto a dialisi”. E’ quanto ha affermato la difesa, evidenziando un impedimento, nella prima udienza, in Corte d’assise, a Trapani, del processo per l’omicidio di Maria Amatuzzo.
L’istanza della difesa è stata, però, respinta dal presidente della Corte, il giudice Enzo Agate, dopo avere contatto il carcere ed aver appreso che l’imputato la dialisi l’avrebbe potuta fare anche dopo le 14.
Si è, quindi, aperto il dibattimento con tutte le formalità di rito (richieste di prove, lista testi, etc.) e rinvio al 22 gennaio, quando in aula sarà ascoltato il primo teste d’accusa: un tenente del Norm dei carabinieri di Castelvetrano che ha coordinato le indagini. E si prevede che sarà una testimonianza abbastanza lunga, considerate le diverse attività svolte dagli investigatori dopo il delitto. Ernesto Favara, 64 anni, ex pescatore, di Castelvetrano, è accusato di avere ucciso a coltellate, il 24 dicembre 2022, a Marinella di Selinunte, la moglie Maria Amatuzzo, di 29 anni, di Palermo.
Lo scorso 14 novembre, a rinviare a giudizio l’ex pescatore è stato il gup del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo. Subito dopo il delitto, Favara venne arrestato dai carabinieri, per strada, vicino casa, mentre aveva ancora in pugno il coltello sporco di sangue. Maria Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, aveva lasciato il marito (attualmente sotto processo, in Tribunale, a Marsala, per maltrattamenti familiari) ed era andata a vivere con un altro uomo. Il 24 dicembre 2022, la Amatuzzo sarebbe stata attirata con un pretesto dal Favara nella sua abitazione di Marinella di Selinunte (“Vieni a prenderti il cappotto, io non sarò a casa”), ma quando entrò nel garage venne subito accoltellata. Dall’autopsia è emerso che i fendenti sarebbero stati 28, inferti in varie parti del corpo. Tra le cinque aggravanti contestate dall’accusa, anche i “futili motivi” (gelosia), la premeditazione e la crudeltà, perché dopo avere inferto colpi letali continuava ad accoltellarla. Favara è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda, mentre le parti offese (genitori, una sorella e uno zio della Amatuzzo) sono assistite dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta. Oltre a loro, si sono costituite parti civili anche due associazioni antiviolenza sulle donne rappresentate dalle avvocatesse Roberta Anselmi e Marilena Messina. Ernesto Favara è attualmente rinchiuso nel carcere di Trapani.