I temi dell'acqua inquinata, della mensa che salta e del bilancio che manca tengono ancora banco a Trapani. E, di polemica in polemica, si parla anche di turismo. Cosa c'entra? Spieghiamo: il caso dell'acqua inquinata è finito su Canale 5 ed il consigliere di Fdi Nicola Lamia, in una nota, ha parlato di cattiva pubblicità per la città, chiedendosi anche cosa faccia il Comune per la promozione turistica del territorio, attaccando l'assessora Rosalia D'Alì, che a sua volta ha replicato, invitando il consigliere del partito della Meloni a farsi portavoce verso il governo "per richiedere i fondi necessari per sistemare la vetusta rete idrica e fognaria della città invece di lanciare accuse e invettive senza costrutto”.
Tore Fileccia ricorda che, alla base di tutto, c'è la mancanza del bilancio: "La realtà è che Trapani ad oggi risulta essere priva di qualsiasi strumento finanziario e questo è un fatto. In assenza di bilancio i servizi vengono meno, in un territorio dove non si possono garantire mense scolastiche, scuolabus per disabili, voucher per gli Asacom e Servizio idrico sostitutivo nelle zone interessate dall'inquinamento".
Circa la situazione dell'acqua contaminata, ormai l'Amministrazione Comunale manda avanti il dirigente Orazio Amenta, che parla di "problema strutturale" in generale e nel caso specifico dice che le ispezioni nella rete idrica e fognante effettuate nel fine settimana "hanno consentito di eliminare o abbassare i livelli di inquinamento nella zona interessata dai disagi".
Nell'attesa che il problema venga risolto, è garantito il servizio con autobotti, e il Comune dice che rimborserò gli utenti.
Altro fronte aperto è quello della mensa. Ieri i bambini non hanno mangiato, in tutte le scuole che hanno il tempo pieno, e negli asili, perché il Comune, in assensa di bilancio, non può garantire il servizio.
Il Comitato Spontaneo dei genitori di Trapani, di essersi attivato per avviare le dovute interlocuzioni con l'Amministrazione Comunale ed i Dirigenti scolastici: "Abbiamo deciso di lanciare una raccolta firme perché venga riconosciuto il nostro diritto all'autodeterminazione e la non obbligatorietà del servizio di refezione scolastica, come espresso da più fonti legali autorevoli. Anche nell'ottica di trovare soluzioni diverse per vedere garantito il tempo prolungato nei prossimi anni senza dover incorrere ulteriormente nei disagi vissuti".
Sulla vicenda del bilancio interviene anche l'avvocato Vito Galluffo, che sfidò Giacomo Tranchida nel 2018, quando si candidò la prima volta: "Povera Trapani nostra, sempre più travolta ed intristita dalla incapacità, dalla apatia e da compiacenti assoldate voci. In un silenzio omertoso il Comune sta giorno dopo giorno affogando". Aggiunge: " Il Comune non ha bilanci consuntivi e preventivi approvati … chissà perché? ed è da chiedersi e chiedere perché ? Ed a causa e per colpa della dovuta omessa e mancata approvazione la cittadinanza paga da subito e pagherà nel tempo e col tempo prezzi non dovuti ed assai salati".