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10/01/2024 06:00:00

Incendi. Gli aiuti negati alla Sicilia. Prove di dialogo dopo lo scontro con Musumeci

Potrebbe essere spento oggi l’incendio scoppiato tra il governo regionale e quello nazionale dopo che quest’ultimo ha negato il riconoscimento dello stato di emergenza alla Sicilia per i roghi della scorsa estate.


Oggi ci sarà l'incontro tra i direttori dei dipartimenti di Protezione Civile nazionale e della regione Sicilia per trovare una soluzione.
Ad annunciarlo dai suoi profili social il ministro della Protezione Civile e del Mare, Nello Musumeci. “Ho convocato per mercoledì a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione” ha spiegato. “I due direttori, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, già da agosto si confrontano sul tema, ma senza trovare una intesa - mi riferiscono gli uffici romani - per carenza di documentazione da parte della Regione. Diverso invece il discorso sulle altre calamità: solo nel 2023, infatti, all'Isola sono state destinate da Roma risorse per circa 94 milioni di euro. Il difetto sta nella relativa norma del Codice di Protezione civile, che va rivista, assieme ad altri adeguamenti. Ci stiamo lavorando e presto la cambieremo” ha infine annunciato il ministro.

 

 


Un incontro che arriva dopo giorni di polemiche e scontri accesi. Nonostante i danni che le fiamme hanno causato la scorsa estate sull’isola, il dipartimento della Protezione civile nazionale, guidato da Fabrizio Curcio, aveva negato il riconoscimento. Tutto ciò perchè la relazione da 500 pagine è stata giudicata “carente”. Non la pensa così la presidenza della Regione.
Una decisione che ha scatenato lo scontro nel centrodestra con il presidente della Regione siciliana Renato Schifani che attacca: “Non mi riconosco in questo Stato”.


I danni calcolati sono circa 150 milioni di euro.
La scorsa estate fu drammatica per l’isola. Migliaia di ettari andati in fumo, case distrutte, persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, aziende e attività commerciali danneggiate, e anche morti, 5.
Sono stati proprio i familiari delle vittime a scendere in piazza, davanti Palazzo d’Orleans, nei giorni scorsi ad esprimere tutta l’amarezza di non vedere riconosciuta l’enorme tragedia che ha portato alla morte dei loro familiari. Con loro a protestare c’erano anche i parlamentari di opposizione, inaspettati alleati per il governatore siciliano nello scontro con il governo nazionale.


Schifani due giorni fa ha riunito la giunta e ha incontrato i familiari delle vittime degli incendi. “C’è la copertura politica del governo nazionale con cui ho avuto diverse interlocuzioni per riparare il torto subito”, dice il governatore siciliano agli assessori riuniti per studiare le contromosse. Schifani tiene da parte i toni accesi dei giorni scorsi, e spera in una soluzione tecnica che dovrebbe arrivare dall’incontro di oggi.

Ma lo scontro tra Schifani e il suo predecessore, Nello Musumeci, non si dimentica in fretta.
Tra gli esponenti di Fratelli d’Italia nella giunta regionale c’è imbarazzo, e il timore di trovarsi tra due fuochi. In questo senso si cercano anche mediatori per chiudere lo scontro politico nel centrodestra.
Ma a chi ha subito danni e ha perso i propri cari non importano certe strategie politiche. .