E’ arrivato ieri in tarda mattinata il via libera alla Finanziaria siciliana, che ha così evitato dopo 21 anni l’esercizio provvisorio e tutto quello che comporta con la spesa in dodicesimi.
Sono stati 39 i voti favorevoli e 23 i contrari ad approvare il ddl di Bilancio e il ddl di Stabilità 2024-2026. Approvato anche il maxi-emendamento che prevede contributi per i Comuni e associazioni e per le parrocchie, si tratta di elenco di ben 13 pagine che vanno dai 500mila euro per l’istituzione della Fondazione ‘Rinascita Belìce’, ai 200mila euro per consentire l’ingresso della Regione nella Fondazione ‘Scala dei Turchi’, 100mila euro all’Ente Parco fluviale dell’Alcantara.
Nella lunga notte di martedì il governo regionale è andato ko per bene 4 volte con voto segreto, il primo ko sull’articolo 2, un emendamento che cancella il milione di euro destinato al solo Comune di Cerda.
La seconda caduta è stata sulle risorse destinate ai Comuni che hanno più flussi migratori e dunque maggiori criticità di gestione del territorio. Terza sconfitta con l’approvazione di un emendamento a firma M5S che ha soppresso il comma 17 dell’articolo 2 lasciando in piedi l’obbligo di restituzione delle risorse per quei Comuni che non rispettano le forme di democrazia partecipata.
Ultimo ko sul comma 20 che prevedeva un milione di euro per i Comuni, con una superficie superiore ai 300 chilometri quadrati e una popolazione superiore ai 30.000 abitanti, che però non dovevano essere né capoluogo di Città metropolitana o di libero Consorzio comunale, dunque tutte escluse le città ad eccezione di Monreale e Caltagirone.
Nel maxi emendamento c’è spazio per un fondo da 10 milioni di euro, per incentivi fino a mille euro lordi mensili, per i medici in servizio nei reparti in sofferenza a causa delle carenze di organico negli ospedali, 13 milioni per la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione delle residenze universitarie, 70 mila euro per il Parco Archeologico di Kamarina e la Cava d’Ispica, 400 mila euro a Monreale per una condotta fognaria.
Approvata la norma che prevede che in Sicilia le donne, che hanno subito violenza che ha portato a una deformazione o ad uno sfregio permanente del viso, e gli orfani di femminicidi, potranno essere assunti per chiamata diretta dalla Pubblica Amministrazione. Si tratta di una integrazione alla legge regionale che già prevede questi benefici per le vittime di mafia. A poter assumere sono la Regione, gli enti locali, le aziende sanitarie e gli enti o gli istituti dagli stessi vigilati. Non si tratta di una norma approvata in finanziaria ma una noma della legge stralcio che dovrà essere approvata.
Soddisfatto anche il governatore Renato Schifani: "L'approvazione della legge di Stabilità e del Bilancio senza fare ricorso all'esercizio provvisorio, per la prima volta dopo moltissimi anni, rappresenta un grande risultato per il governo regionale che si era prefissato questo obiettivo, ma anche per il Parlamento siciliano che ne ha compreso l'urgenza e l’importanza”.