Oggi su Tp24 vi proponiamo l’audio integrale dell’interrogatorio di Matteo Messina Denaro un mese dopo la sua cattura, quando venne ascoltato in videoconferenza dal Gip di Palermo Alfredo Montalto. Era il 16 febbraio del 2023 e il padrino era in collegamento dal carcere de L’Aquila, dov’era detenuto al 41 bis e prese parte ad un processo che lo vede imputato.
Il boss fu arrestato il 16 gennaio del 2023 dopo quasi 30 anni di latitanza.
Difende la roba di famiglia. Conferma che nel 2013 avrebbe firmato una lettera intimidatoria per dirimere, a modo suo, la questione sull’utilizzo di un terreno. Terreno che in passato era stato anche nella disponibilità di Totò Riina e poi del boss di Campobello di Mazara, Alfonso Passanante. Infine era stato ereditato dai figli di quest’ultimo. Messina Denaro avrebbe esercitato pressioni affinché cedessero la proprietà di un vasto appezzamento di terreno in contrada Zangara. Poi parla di affari, boss e pentiti.
Si parla delle stragi di mafia del ’92 e ’93 e dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo. Ce l’ha con Giovanni Brusca, il boia di San Giuseppe Jato che diede l’ordine di strangolare e sciogliere nell’acido il bambino.
Nell’ultima parte dell’interrogatorio tocca ai pm Giovanni Antoci e Gianluca De Leo rivolgere delle domande al padrino di Castelvetrano. Spazio anche all’intervento del suo avvocato, e nipote, Lorenza Guttadauro. “Le sarò eternamente grato per avermi fatto chiare la vicenda di Giuseppe Di Matteo”, dice Messina Denaro in chiusura di interrogatorio rivolgendosi al giudice Alfredo Montalto.