Accusato di “irregolarità gestionali”, il marsalese Aldo Gandolfo, ex presidente della società cooperatica CEPAID, era stato escluso dalla coop per decisione del consiglio di amministrazione.
Gandolfo ha impugnato, però, la delibera e il Tribunale civile di Palermo gli ha dato ragione. Ha, infatti, ottenuto il riconoscimento dell’illegittimità della delibera e dell’infondatezza di tutte le accuse che erano state mosse nei suoi confronti. Accuse che per il Tribunale di Palermo ha ritenuto, sotto alcuni profili, anche pretestuose. Di conseguenza, il Gandolfo, assistito in giudizio dall’avvocatessa palermitana Ivana Mazzola, deve essere reintegrato a pieno titolo nella società con il potere di esercitare tutti i diritti connessi alla posizione di socio. Un successo giudiziario che si aggiunge all’assoluzione ottenuta qualche anno fa in sede penale quando, in qualità di presidente della Cepaid, era finito sotto processo, davanti il Tribunale di Marsala, con l’accusa di violazioni di norme igienico-sanitarie in una casa-alloggio per anziani, la “Villa Verde” di via Trapani, dove ai primi di marzo del 2020 i carabinieri della sezione di pg della Procura affermarono di avere trovato farmaci scaduti.
Nella struttura, i carabinieri della Procura si presentarono insieme agli ispettori del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Trapani. Secondo l’accusa, inoltre, era state riscontrate anche irregolarità amministrative relative alle autorizzazioni previste dalla legge per questo genere di attività.
A seguito della Sentenza del Tribunale di Palermo, Sezione Specializzata Imprese, Gandolfo è stato reintegrato quale semplice socio, ma non fa parte dell’attuale CdA composto dal Presidente Avv. Aldo Spanò e dai consiglieri Cagnucci Giacomo e Chirco Mario, che attualmente sono alla guida del Cepaid.