Terza parte della nostra inchiesta sulla singolare vicenda di Antonio Lubrano Lavardera, finanziere, investigatore di punta della polizia giudiziaria a Marsala, eppure oggetto di indagini da parte dei suoi stessi colleghi. Indagini che lo hanno portato, nel tempo, alla resa.
Ieri abbiamo visto (potete leggere qui l'articolo) come, da un esposto anonimo, sia partita una corposa indagine su di lui. Sempre nella mega indagine a suo carico, nel 2016, che, come una rete a strascico, cerca di pescare qualcosa pur di mettere l’investigatore scomodo alla sbarra, per Lubrano scatta un’altra accusa: il traffico di influenze. E' quel reato che si verifica quando, di fronte a iter burocratici, nell'ambito della pubblica amministrazione, un soggetto sfrutta conoscenze influenti per ttenere favori e agevolazioni.
Tutto nasce dall’’interpretazione delle telefonate tra Lubrano, ed un medico, che ha un problema con il suo primario ed un procedimento disciplinare avviato dall’Asp di Trapani. Secondo l’accusa Lubrano suggerisce all’amico medico le strategie difensive, e gli combina un incontro con un legale e con il legale incaricato dall’Asp per dare il parere sulla sua vicenda e cercare di risolvere le cose alla buona. Anche questo fascicolo, comunque, si andrà ad arenare.
Un altro processo riguarda l’ipotesi di “peculato militare” e “truffa militare” per Lubrano e tutti i componenti la Sezione di polizia giudiaziaria della Finanza. La Procura Militare della Repubblica di Napoli, chiede il rinvio a giudizio.
Il Tribunale, però, l'11 settembre 2020, emette sentenza di non luogo a procedere perché i fatti non sussistono, anche su richiesta del P.M. Il giudice parla di un'"indagine sotto alcuni profili carente … soprattutto le relative risultanze sono state esposte nell'annotazione … in modo inesatto, se non addirittura suggestivo … ".
Secondo le indagini della Finanza, i loro colleghi utilizzavano l’auto di servizio per motivi personali (ad esempio, per accompagnare i parenti all’aeroporto). Tutte circostanze smentite dai fatti.
Va notato che in queste indagini Lubrano viene intercettato sempre, e vengono trascritte e fatte girare anche conversazioni che non c'entrano nulla con le indagini. Ad esempio, finiscono nel fascicolo anche alcune conversazioni telefoniche mentre è in linea con l’ex procuratore Di Pisa, commentando alcune vicende del tribunale e del nuovo procuratore, Pantaleo. Ed il dialogo viene trascritto, ed inserito nel fascicolo, anche se, ai fini delle indagini, non serve a nulla.
Qui un agile specchietto su tutte le indagine subite da Lubrano.
Ma quello in tribunale è stato solo uno dei fronti nei quali Lubrano è stato impegnato. Perché, aperta la partita dei processi, è cominciata quella, in parallelo, dei procedimenti disciplinari. Si inizia nel 2017 con il trasferimento di Lubrano dalla Procura alla Compagnia della Guardia di Finanza di Marsala. Sono pochi metri di distanza, ma per il luogotenente cambia tutto. E, soprattutto, da quel momento la Procura perde uno degli investigatori più capaci degli ultimi anni. Ad Agosto di quell’anno per "incompatibilità ambientale” (di fatto Lubrano si trova a condividere l’ufficio, adesso, con chi ha indagato su di lui e lo ha pedinato ed intercettato), nuovo trasferimento, a Trapani. A Novembre l’avvio del procedimento per la “sospensione dal servizio”, che però verrà poi respinto dal Comandante Interregionale della Guardia di Finanza di Palermo, vagliate anche le memorie difensive.
Da notare che, in alcuni casi, i colleghi di Lubrano avevano molta fretta nel portare avanti i procedimenti discplinari, a volte senza neanche aspettare che quanto meno le indagini fossero chiuse. Subisce un accanimento sulla base di accuse inesistenti, indagini malfatte e notizie di reato che non portano a nulla. Ma tanto basta, addirittura, per l’avvio di un procedimento per "valutare il danno erariale delle sue condotte".
La ricerca di atti e documenti che possano in qualche modo dare adito a procedimenti contro di lui è incessante, certosina. Per fare un solo un esempio il 16 ottobre 2019 il Comando Provinciale di Trapani, notifica a Lubrano l'avviso di avvio del procedimento disciplinare contestando che l' "ispettore, all'epoca dei fatti responsabile della Sezione di P.G. - aliquota G. di F. - presso la Procura della Repubblica di Marsala, suggeriva inopportunamente ad una persona che aveva sporto querela presso il suo ufficio di scegliere quale difensore di fiducia un'avvocatessa del foro locale di sua conoscenza, con il quale si accordava per comunicarle anticipatamente e confidenzialmente il contenuto della querela presentata ...".
Questo procedimento verrà archiviato. Lubrano, infatti, comincia a stare male. Il fisico e la testa non reggono alla pressione. Ed infatti nel Giugno del 2020 viene giudicato dal Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina “non idoneo permanentemente al Servizio Militare incondizionato e d’istituto in modo assoluto e da collocare in congedo assoluto”.
Chi voleva sbarazzarsi di Antonio Lubrano Lavardera, alla fine, è riuscito nel suo scopo. Ma a che prezzo? Lo scopriremo domani.
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