Si è svolto ieri mattina il congresso provinciale di Forza Italia, sono giorni di attività per il partito azzurro, che compie 30 anni.
Alla grande festa nazionale si sono alternati sul palco Antonio Tajani, che ha ribadito come non esiste un erede di Silvio Berlusconi, grande ritorno per Gianni Letta: "È difficile vincere l’emozione dopo aver sentito quella voce, e ci vuole coraggio, forse incoscienza per dire anche solo una parola dopo un discorso che ha fatto la storia e conserva a 30 anni di distanza tutta la forza della sua ispirazione. Ci sono anche le radici del futuro perché lì c’è l’avvenire e il successo di Forza Italia dei prossimi trent’anni e ancora trenta». Così Letta, dopo la proiezione del discorso della discesa in campo di Berlusconi. Spingono i siciliani per avere maggiore peso all’interno del partito, a chiederlo è Giorgio Mulè durante il congresso provinciale a Palermo: “Al congresso nazionale di Forza Italia è fondamentale che la Sicilia trovi una collocazione che valorizzi la dirigenza, la militanza dei siciliani, con ruoli che devono essere necessariamente apicali, e quando dico apicali penso alla segreteria nazionale”.
E ieri a Trapani il partito si è riunito per eleggere il coordinatore provinciale, la candidatura unitaria di Toni Scilla ha indicato una sola strada. Presenti il coordinatore regionale Marcello Caruso, il capogruppo all’ARS Stefano Pellegrino, l’onorevole Chiara Tenerini. Invitati tutti i coordinatori di centrodestra, da Maurizio Miceli di Fratelli d’Italia a Eleonora Lo Curto per la Lega, Maricò Hopps per l’MPA, Giacomo Scala per la DC, Paolo Ruggieri per ProgettiAmo Marsala. Presente il deputato regionale meloniano Nicola Catania.
Numerose le presenze, in sala circa 200 persone, Scilla ha indicato la linea dell’unità del centrodestra, necessaria per vincere anche le amministrative, ha sottolineato come a Marsala non ci sia possibilità di ricucire uno strappo consumatosi con il sindaco Massimo Grillo: il partito non è un bancomat che chi arriva chiede qualcosa. E’ evidente che l’affondo era pure per Salvatore Agate, attuale assessore di Grillo, che dovrebbe rimanere in giunta in quota azzurra, operazione che difficilmente troverà la strada per mille fattori e che Scilla sconfesserebbe un minuto dopo.
Le frizioni dentro il partito ci sono: Stefano Pellegrino non ha condiviso tutti gli assoli portati avanti da Scilla, che pare abbia pure creato un direttivo solo di persone strettamente a lui collegate e poi la questione Marsala sta mettendo ulteriore distanza.
L’intervento di Pellegrino è stato molto ampio, ha ricordato i successi del partito a livello nazionale e ragionale. Assente Enzo Sturiano e le persone a lui vicino che sono entrare a far parte del partito.
Scilla ha accolto con un entusiasmo, così anche la platea, il discorso di Paolo Ruggieri, presentandolo come non solo già vice sindaco ma anche come uno degli autori della vittoria del sindaco Grillo nel 2020.
Intervento di spessore quello di Eleonora Lo Curto che ha parlato della coalizione di centrodestra che guida il Paese e pure la Regione: “Porto il saluto della Lega e auspico che dal congresso esca una linea chiara sull’idea di governo che i siciliani si aspettano e pure in provincia di Trapani, senza personalismi e che non si lascia allettare da situazioni ambigue ma che definisce un percorso chiaro”.
Poi l’affondo: “Mi auguro che ci sia una linea unitaria del partito, dove il partito si esprime e le figure istituzionali del partito che lo rappresentano ai vari livelli, dai consiglieri comunali al deputato del territorio, sappiano parlare una sola voce. Questo è il valoro della politica, questi sono i valori richiamati da Berlusconi”. Niente posizioni schizofreniche, la Lo Curto non ha avuto mezze misure, la linea è stata tracciata e il centrodestra deve perseguirla senza cadere nelle tentazioni di chi il centrodestra lo vuole solo fare implodere.
Il riferimento a Marsala è stato palesemente indicato: “Una coalizione molto forte di centrodestra ha trascinato alla vittoria un sindaco, che mai tale sarebbe diventato perdendo 11 mila voti. All’indomani ha smontato la coalizione e oggi fa i viaggi della speranza per rimettere insieme i partiti”.
La già deputata regionale Lo Curto chiede coerenza pure sui territori: “Bisogna sapere capire il valore della politica, che significa fare un passo indietro per fare andare avanti la coalizione”.
Giorni difficili quelli a venire dove a Marsala FI dovrà fare una scelta ma è difficile pensare di entrare in giunta senza nemmeno sapere quale sia il progetto di questo sindaco se non un mix di indigestione.