Alle ultime elezioni comunali di Campobello di Mazara i mafiosi volevano candidare Alessandro Agola, marito di Martina Gentile, ai domiciliari per aver aiutato, durante la latitanza, Matteo Messina Denaro.
Martina Gentile, profondamente legata al capomafia, è la figlia di Laura Bonafede, l'ex maestra che avrebbe avuto una relazione sentimentale con il boss.
La candidatura poi sfumò, ma l'intenzione c'era. La circostanza emerge dalle motivazioni del processo “Scrigno”, che portò alla condanna a 12 anni di carcere dell'ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello.
Calogero Giambalvo, il discusso ex consigliere comunale di Castelvetrano, in carcere per estorsione, non sapendo di essere ascoltato, discuteva con un altro affiliato di Agola, all’epoca fidanzato della ragazza e appena ventenne. «Alessandro è un ragazzo molto serio e con la lingua corta - diceva - ...I c... ce li ha ancora più quadrati del quadrato. Lui viene già da una scuola, poi si è andato a mettere con la figlia di Gentile”. Martina Gentile è anche figlia di Salvatore Gentile, condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.
Per Giambalvo Agola era “Il numero uno, lui si può paragonare allo zu Nunzio Spezia, allo zu Nardo Bonafede”. L'ex consigliere comunale stava anche organizzando un incontro con il deputato regionale per presentargli Agola, perchè “Alessandro si spende per noi”.