Non si fermano le proteste degli agricoltori in Sicilia. Dopo la Valle del Belice e tanti altri comuni del trapanese, l’agrigentino e il nisseno, ieri la protesta è continuata nell’ennese, con qualche disagio nei pressi dello svincolo di Dittaino, sulla A19 Palermo-Catania in prossimità del Sicilia Outlet Village, per la protesta degli agricoltori. I manifestanti, circa 200 persone, in marcia nel corso di una manifestazione autorizzata proprio sotto lo svincolo autostradale si sono fermati bloccando il transito sulla provinciale.
Nei giorni scorsi i trattori e le proteste sono arrivate sulle Madonie, dove 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori hanno attraversato le principali strade dei Comuni delle Alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano (Caltanissetta) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana (Palermo). "Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro - spiega Aldo Mantegna, allevatore di Gangi - Ai rincari sulle materie prime e sul gasolio, non si sono accompagnate misure di sostegno né l'aumento del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Così non possiamo andare avanti".
L'appello è al presidente della Regione Siciliana, Schifani, e all'assessore all'Agricoltura, Sammartino: "Prendano una posizione chiara rispetto alle proteste: sono dalla parte degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori siciliani? Se sì, chiediamo che intervengano sulle materie di loro competenza e che si facciano portavoce con il governo nazionale ed europeo". "Chiediamo la revisione della Pac (la politica agricola comune europea)con particolare attenzione alla deroga del 2023 Bcaa 8, che introduce l'obbligo di lasciare il 4% delle aree seminative non produttivo - spiega Tiziana Albanese, a nome del Comitato spontaneo delle Madonie - abolizione definitiva dell'Irpef agricola e dell'Imu, l'adeguamento dei prezzi dei prodotti agricoli proporzionato all'aumento dei costi di produzione".
"Aggiungiamo anche alcune richieste specifiche del nostro territorio - conclude Santa Gangi, portavoce del Comitato. La Sicilia e le Madonie hanno una forte vocazione agricola, ma senza interventi urgenti a favore del comparto rischiamo di svendere i nostri terreni e allevamenti, frutto del sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni. Ne vale della possibilità di scegliere di restare qui e non emigrare".
Gli agricoltori protestano anche a Mazara del Vallo, dove hanno fatto ingresso nell'area del porto nuovo i trattori che aderiscono al movimento 'La Sicilia alza la voce'. Gli agricoltori protestano per l'aumento dei costi di produzione (gasolio, fitofarmaci, manodopera) e per il basso prezzo col quale vengono pagati i prodotti".
Oggi a Petrosino uno nuovo incontro organizzato dai Guardiani del Territorio - L’appuntamento è per oggi 5 febbraio alle ore 18:00 presso i locali del Centro Polivalente di Petrosino dove incontreremo gli agricoltori. “I 25 milioni di euro per due anni per i danni causati dalla peronospora stanziati dalla Regione Sicilia a fronte dei 350 mln di danni certificati dalla stessa Regione nell’anno 2023, non daranno ristoro agli agricoltori per un comparto devastato e allo stremo - scrivono i responsabili dell’associazione - criticità che stanno minando la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, si aggiungono gli effetti del conflitto russo-ucraino che ha visto l’aumento del costo delle materie prime con la conseguente riduzione dei consumi e l’aumento dei costi di produzione”.
"Non possiamo stare con le mani in mano soprattutto alla luce dei dati che testimoniano l’abbandono dei vigneti. Chiediamo a gran voce l’intervento della politica Regionale e Nazionale a sostegno del comparto agricolo siciliano, nello specifico interventi che riescano a compensare le gravi perdite di reddito delle imprese siciliane causate dai danni della peronospora e dalla siccità.
Chiediamo urgenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a favore delle dighe presenti - continuano I Guardiani - nel territorio siciliano affinché non vengano causati irreversibili danni all’agricoltura locale. Al fine di contrastare le eccedenze produttive degli ultimi anni e per riequilibrare il mercato, fortemente condizionato dalla riduzione dei consumi, è necessario bloccare temporaneamente l’assegnazione delle quote di reimpianto della superficie vitata nazionale.Riteniamo inoltre necessaria l'attivazione della pratica della “vendemmia verde” perché da una parte, pur trattandosi di una rinuncia alla produzione che comporta la distruzione totale o l’eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione, dall'altra si potrà tentare il recupero fisiologico delle piante di vite compromesse dagli attacchi di peronospora ottenendo un sussidio sotto forma di pagamento forfettario per ettaro, stabilito dalle norme comunitarie".
Domani si insedia Unità di crisi a Palazzo d'Orleans - Il governo regionale ha istituito l'Unità di crisi sull'agricoltura con l'obiettivo di fronteggiare le gravi difficoltà che il settore sta vivendo in Sicilia, come nel resto d'Europa. A presiederla sarà l'assessore regionale al ramo, Luca Sammartino. La prima riunione è prevista per martedì 6 febbraio alle 15 a Palazzo d'Orléans, alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani. Ne faranno parte, oltre all'assessore, i dirigenti generali dei dipartimenti Agricoltura, Attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico (Dasoe), Acqua e rifiuti e Protezione civile, oltre al segretario generale dell'Autorità di bacino.
Questi i principali compiti assegnati alla Commissione: ricevere le segnalazioni delle aree più colpite (ad esempio gli allevamenti senza acqua) e richiedere l'eventuale intervento della Protezione civile, coinvolgendo anche i Comuni; individuare la necessità di deroghe e provvedimenti che derivano dallo stato di crisi, che bloccano altri percorsi come, per esempio, l'agricoltura biologica; inglobare le strategie di adattamento climatico dell'agricoltura nei bandi del Piano strategico della Politica agricola comune (Psp), analizzando gli effetti del Pnrr e valutando la cancellazione di sussidi ambientalmente dannosi (come quelli su gasolio agricolo, meccanizzazione elettrica, acque reflue, ecc). La Commissione è aperta al confronto con le associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e rappresentanti del settore agricolo.
Il presidente della Regione Schifani - «Siamo vicini al mondo dell'agricoltura - dice il presidente Schifani - che rappresenta un settore chiave dell'economia, con grandi potenzialità, soprattutto in Sicilia, regione che vanta eccellenze che ci vengono riconosciute in tutto il mondo. Siamo consapevoli che i problemi che attanagliano gli agricoltori spesso hanno cause endogene. Le politiche europee, infatti, non sono state all'altezza di valorizzare le produzioni italiane, soprattutto quelle meridionali, e la globalizzazione ha fatto il resto. Ma - continua Schifani - come governo regionale siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per affiancare gli agricoltori e gli allevatori in quella che speriamo possa essere un'inversione di tendenza, a livello nazionale ed europeo».
L'assessore all'Agricoltura Sammartino - «Rinnovo la mia vicinanza ai lavoratori del comparto agricolo che in questi giorni manifestano contro le politiche dell’Unione Europea, troppo spesso distanti dai bisogni reali dei territori». Lo afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, manifestando solidarietà e sostegno agli agricoltori. «Incontrerò presto i loro rappresentanti per raccogliere proposte. L’ascolto è alla base del lavoro messo in campo in questi mesi, come gli aiuti economici alle imprese in ginocchio per i rincari del carburante e dell'energia e le battaglie che ho portato avanti in commissione Politiche agricole a tutela dei consumatori e dei prodotti della nostra terra, anche per l’utilizzo di etichette visibili negli alimenti contenenti farine derivate da insetti».«Ieri - conclude Sammartino - ho chiesto al presidente Schifani di dichiarare lo stato di calamità naturale per la siccità. La situazione del comparto è molto delicata e non faremo mancare il nostro sostegno».
Cateno De Luca lancia la manifestazione di San Valentino - "Al fianco di allevatori e agricoltori ci vedremo mercoledì 14 febbraio a Palermo, in Piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d’Orleans. Quella è la sede dove battere i pugni, dove chiedere rispetto. Dal presidente Schifani e dai suoi sodali esigiamo risposte chiare: fatti non chiacchiere.
Oggi da Falcone a Milazzo, in provincia di Messina la marcia degli agricoltori e allevatori per dire basta alle politiche europee che stanno devastando la nostra agricoltura, con la complicità del governo Meloni che invece di andare incontro alle richieste di queste persone ha deciso di aumentare le tasse".
CNA Trapani -“Ristori inadeguati rispetto ai danni effettivamente subiti” - Il governo regionale e nazionale si adoperino urgentemente per supportare gli agricoltori che stanno facendo i conti con una crisi gravissima a causa di siccità e peronospora, ma anche del caro energia e dei costi ingenti per le materie prime di produzione a fronte di un prezzo di vendita dei prodotti agricoli sottopagato. Lo dicono il Segretario e il Presidente di CNA Trapani, Francesco Cicala e Giuseppe Orlando, aggiungendo che “i ristori devono essere commisurati rispetto ai danni effettivamente subiti dagli agricoltori”.
“È evidente che le risorse stanziate nella Finanziaria regionale a supporto del comparto - dicono- sono molto esigue rispetto agli effettivi danni, che la stessa Regione aveva stimato in ben 350 milioni di euro. Il governo regionale, dunque, si muova immediatamente per rimediare e aiutare fattivamente gli agricoltori siciliani sull’orlo del fallimento”. “È ora che la politica, regionale e nazionale nonché europea, pensi ad una serie di azioni indispensabili non solo a sostenere l’importantissimo lavoro degli agricoltori - continuano - ma che piuttosto siano anche strategiche per la crescita sostenibile di questo settore, che ancora oggi è in grado di trainare altri comparti economici e di creare nuova occupazione. La politica nazionale, in particolare, sia pronta all’ascolto dei nostri agricoltori per farsi portavoce al meglio delle loro necessità e istanze di fronte all’Unione Europea”.