Da un lato si tende la mano ai comuni che hanno anticipato per la demolizione delle case abusive, dall'altro aleggia sempre la possibilità che venga approvata una nuova sanatoria per le case abusive costruite entro i 150 metri dalla battigia.
E' questa la contraddizione che si vive in Sicilia sul fronte dell'abusivismo edilizio e costiero. L'estate scorsa, infatti, era stato presentato un emendamento da parte di Fratelli d'Italia per riaprire la sanatoria del 1985 (ne abbiamo parlato qui).
Ora la Regione Siciliana dà un milione di euro ai Comuni dell’Isola per le anticipazioni, senza interessi, sui costi degli interventi di demolizione delle opere abusive e di ripristino dello stato dei luoghi.
«Un aiuto concreto ai sindaci - afferma l’assessore regionale al Territorio e ambiente Elena Pagana - che, introdotto con l’ultima riforma urbanistica, serve a garantire il rispetto delle norme sull’ambiente e la tutela del nostro paesaggio. È un investimento sul futuro sostenibile delle nostre città».
Si tratta di una misura che, con un provvedimento del dipartimento regionale dell’Urbanistica, guidato dal dirigente generale Calogero Beringheli, viene riproposto anche per l’esercizio finanziario 2024. I sindaci hanno tempo fino al 9 marzo prossimo per richiedere l’accesso al fondo. L’erogazione delle risorse disponibili avverrà sulla base di una graduatoria. La durata dell’intervento non potrà superare i 24 mesi.
Il decreto è stato pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana ed è consultabile a questo link, dove è possibile scaricare anche il modello per la richiesta di accesso al contributo.
Visto questo provvedimento ci si attende la naturale coerenza da parte della Regione e dell'Ars nel rigettare ogni tentativo di alcune forze politiche di sanare ciò che è stato realizzato abusivamente, contro la legge e l'ambiente.